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Selvaggi: “Inter, Spalletti ideale. Nainggolan? Il migliore d’Europa, penso che…”

Franco Selvaggi, ex attaccante e allenatore, ha parlato della stagione dell’Inter e della possibile scelta di Luciano Spalletti per il futuro: “L’Inter di recente non si può dire che sia andata benissimo: quando un allenatore...

Daniele Vitiello

Franco Selvaggi, ex attaccante e allenatore, ha parlato della stagione dell'Inter e della possibile scelta di Luciano Spalletti per il futuro: "L'Inter di recente non si può dire che sia andata benissimo: quando un allenatore va in un posto dove c'è da rifare è sempre avvantaggiato. Peggio di così non si può. Penso che Spalletti sia l'uomo ideale: ha carattere, ha fatto sempre bene. Mi meraviglia la Roma, forse ha patito la questione Totti che andava gestita in maniera diversa".

All'Inter è mancata programmazione.

"Io penso che una dirigenza dovrebbe collaborare molto con l'allenatore. È l'essenza di una squadra. Penso che Spalletti, per accettare, abbia chiesto di incidere sulla campagna acquisti. Credo che sia stata importante anche la scelta di Sabatini: è uno dei direttori sportivi più preparati al mondo".

Non potrebbe pestarsi i piedi con Ausilio?

"Di sicuro Sabatini ha avuto delle garanzie. Penso che Ausilio abbia un altro ruolo. Se ci fosse confusione dei ruoli sarebbe un problema: penso che Ausilio non si interesserà del mercato, anche perché l'Inter negli ultimi anni non ha mai azzeccato la campagna acquisti".

Strootman, Nainggolan, Manolas: Spalletti potrebbe portare qualcuno dei "suoi" a Milano?

"Io, quando ero capo osservatore del Cagliari, ero entusiasta di Nainggolan. Ne ho parlato con tanti, non mi hanno creduto. Per me è il centrocampista più forte d'Europa. Mi sembra difficile che lui e Strootman possano lasciare la Roma per l'Inter. E credo che sia quasi impossibile ottenere l'ok dei giallorossi: non penso che possano fare a meno di loro".

Volendo dare un suggerimento a Sabatini?

"Il paradosso è questo: se prendi singolarmente i giocatori dell'Inter, non sono neanche così male. Però il segreto nel calcio è prendere giocatori che si integrino fra di loro. Bisogna far quadrare i conti a livello tattico. Undici campioni non per forza fanno una squadra: la Juventus docet, prende i giocatori sempre tenendo conto del contesto. Penso che Sabatini abbia messo in conto questo discorso. E che abbia l'esperienza per costruire una squadra competitiva".

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