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Drago: “Sensi, ha una qualità rara. Non sente la pressione e al Camp Nou se ne sono accorti”

L'ex tecnico del centrocampista dell'Inter ai tempi del Cesena ha descritto le sue qualità e parlato dei suoi punti di forza

Andrea Della Sala

Sensi farà parte dell'Inter della prossima stagione, Conte ha dato il suo via libera al riscatto dal Sassuolo. Del centrocampista ex Sassuolo, ha parlato il tecnico che ne ha permesso la sua esplosione al Cesena: Massimo Drago. Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l'allenatore ha parlato del giocatore nerazzurro: «Foschi mi disse: “Sta con noi qualche giorno e poi va”. Mi bastarono un paio di allenamenti per capire che aveva qualcosa di speciale. E dissi al direttore che doveva restare».

Cosa la colpì?

«La tecnica di base sopraffina. Poi visione di gioco e senso tattico. Mandava la palla dove voleva e vedeva la giocata prima degli altri. Questa sua sagacia mi convinse e gli dissi: “Resta con noi, magari giochi 5 partite ma voglio tenerti”. In realtà era un bluff, sapevo già sarebbe stato protagonista e così fu. Vedere in anticipo lo sviluppo di un’azione è una dote che nessuno può insegnare e che solo i grandi giocatori hanno dentro. E lui ce l’ha».

E ha personalità. Si è presentato a San Siro senza tremare.

«Io non mi sono meravigliato. Con me faceva il play basso, un ruolo dove serve una spiccata personalità per non affondare. Lui si faceva dare palla in ogni zona, senza paura. E usciva sempre pulito dalla situazione di difficoltà. La cosa bella di Stefano è che può giocare davanti a centomila persone come se fosse al campetto con gli amici: non accusa la pressione. E anche al Camp Nou di Barcellona se ne sono resi conto...».

Con Conte fa la mezzala.

«Tra i suoi tanti pregi c’è anche la duttilità. Penso che Conte lo preferisca mezzala perché l’Inter alza sempre uno degli interni a ridosso delle punte per concludere l’azione. Lui eccelle nell’ultimo passaggio e nel tiro da fuori e infatti sono arrivati anche tanti gol».

Gli infortuni però gli hanno condizionato la stagione.

«Peccato. Credo sia l’unico suo limite. Era successo già col Sassuolo e ora la cosa si è ripetuta».

Sensi-Eriksen sa molto di staffetta, vero?

«Due giocatori di grande qualità. Eriksen sta faticando ma la carriera parla per lui. Conte è il vero segreto del nuovo progetto Inter e Stefano è fortunato ad averlo come allenatore, con lui può crescere e imparare molto. Certo, lui ed Eriksen insieme mettono a rischio gli equilibri, ma con determinati avversari è un rischio che si può correre».

Paragonò Sensi a Verratti…

«E qualcuno non la prese bene (sorride, ndr). Ma Stefano è unico, ha la tecnica spagnola unita alla sagacia tattica italiana. Però per diventare un top deve stupire con continuità».

Intanto ha stupito in Champions e in Nazionale.

«Esatto, perché sa esaltarsi come pochi quando si mette in testa un obiettivo e il nuovo corso di Mancini sembra fatto proprio per lui: se la qualità e la tecnica sono la base del progetto, vuol dire che Stefano ha tutti i requisiti per farne parte».

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