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Schierato titolare da Mancini nella Nazionale, Sensi non ha tradito le aspettative e ha disputato un'ottima partita contro la Bosnia andando anche in gol.
"Nulla sembra essere cambiato in questi dodici mesi. Ma da settembre 2019 a settembre 2020 è passato un mondo: il promettente avvio di stagione dell’ex Sassuolo è stato stroncato dall’infortunio agli adduttori. Poi il polpaccio e il piede prima del lockdown, a giugno è toccato al bicipite femorale. Di Sensi si sono perse tracce e giocate. Incantato dalle sue magie di fine estate, il popolo interista si è quasi dimenticato del genietto a centrocampo. Che dopo nove mesi a lottare contro i problemi fisici ha trovato la gioia del gol in Nazionale contro la Bosnia: bravo Mancini a puntare su di lui nonostante tutto, caparbio il nativo di Urbino a cogliere l’occasione. Novanta minuti in campo da regista in un match comunque prestigioso sono un ottimo segnale per l’Italia. Ma soprattutto per l’Inter e per Antonio Conte", si legge su Gazzetta.it.
"I nerazzurri si stanno attrezzando per fare a meno di Sensi. Quando l’ex Sassuolo dominava a inizio stagione, Barella era solo una comparsa ed Eriksen non era nemmeno ancora accostato all’Inter. E non c’era il mercato pronto a regalare a Conte altri centrocampisti di spessore e pronti a una maglia da titolare (Vidal su tutti). Non sembra cambiato nulla in questi dodici mesi, ma in realtà è cambiato tutto. Il centrocampo nerazzurro si sta costruendo senza considerare Stefano. Che però ha battuto un colpo ed è pronto a insinuare il dubbio nella testa di Conte. Se riuscirà a dare continuità alla prestazione del Franchi con la maglia azzurra, Sensi potrebbe prepotentemente tornare a candidarsi come possibile titolare in nerazzurro. Ribaltando ancora una volta le gerarchie", aggiunge il portale sportivo.
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