Senza Champions, ora l'obiettivo dell'Inter è comunque quello di non smantellare la rosa attuale non privandosi dei big e di conseguenza, Thohir e i suoi collaboratori dovranno varare il famoso piano "B" che, tradotto, significa autofinanziamento quello che comunque ha già caratterizzato l'estate 2015 e volendo tutte e le tre sessioni di mercato svolte da quando è arrivato in panchina Roberto Mancini. L'Inter negli ultimi 15 mesi ha di fatto speso quasi 140 milioni (compresi i riscatti obbligatori), ma ne ha anche incassati più di 120. Di questi molti sono giunti dalle cessioni di giocatori di ripiego e di molti giovani. Questo è l'obiettivo che il presidente nerazzurro ha indicato ai suoi uomini mercato, il ds Ausilio e il neo cfa Gardini: Thohir, infatti, non vorrebbe smontare la squadra che ha costruito negli ultimi mesi cedendo gli uomini migliori e per rinforzare la squadra si aspetta di ricavare i soldi dalle tante cessioni minori che il club potrebbe mettere a segno. Desiderio probabilmente destinato a infrangersi con la dura realtà, ma se i dirigenti nerazzurri saranno bravi a racimolare fra i 30 e i 40 milioni dagli addii di quei giocatori che non rientrano nei piani del club e di Mancini, allora all'altare del bilancio potrebbe essere sacrificato solo un elemento. (Tuttosport)
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Senza Champions scatta il piano “B”. L’obiettivo dell’Inter…
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