L'ex attaccante dell'Inter Aldo Serena, intervistato da Gazzetta.it, ha analizzato l'attacco a disposizione di Inzaghi e la lotta scudetto in Serie A:
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Serena: “Lautaro e Dzeko? L’arma in più dell’Inter può essere Correa. E Dybala…”
L'ex attaccante dell'Inter Aldo Serena, intervistato da Gazzetta.it, ha analizzato l'attacco a disposizione di Inzaghi e la lotta scudetto
Dopo gli stenti di inizio 2022 l’attacco dell’Inter è davvero ripartito?
"Tutta la squadra si è ritrovata in una delle partite peggiori della stagione, quella di Torino. Quella vittoria ha dato consapevolezza a tutti, soprattutto agli attaccanti. Dzeko era stato un po’ più continuo di Lautaro, che va a fiammate. Ma soprattutto è tornato Correa".
Il Tucu è stato titolare nelle ultime tre uscite. Perché per Inzaghi è un titolare?
"Perché è una seconda punta che sa cucire il gioco con il centrocampo, si muove tra le linee. Correa può davvero essere l’arma in più per scardinare le difese avversarie".
Come si spiega che l'Inter sia decollata post 3-2 al Napoli a novembre, si sia piantata dopo il derby perso a febbraio e sembri ripartita grazie alla vittoria allo Stadium?
"Credo che si sottovaluti il peso delle partite di Champions. Le due sfide col Liverpool, peraltro giocate quasi alla pari contro la più seria candidata alla vittoria finale, hanno prosciugato energie psicofisiche. Penso che abbia pesato più questo degli scontri diretti in campionato. Una volta uscita dall’Europa, la squadra di Inzaghi è ripartita".
L’Inter dà la sensazione di divertire e di divertirsi.
"Quando ti riescono le giocate, acquisisci convinzione, sei più leggero di testa e senti meno la fatica. L’Inter dà il meglio di sé quando si raccoglie e riparte. Se deve schiacciare l’avversario magari è meno fluida e fatica un po’ di più a imporsi. La mediana però è tornata in grande forma. E la differenza si vede".
L’attacco di Inzaghi a che livello di forma è?
"Le quattro punte compongono un reparto di altissimo livello, anche perché ognuno ha caratteristiche diverse. Però…".
Però…
"Spesso hanno giocato Dzeko e Lautaro che però sono degli attaccanti centrali, non delle seconde punte. Anche nel derby si è visto che se il Toro torna a muoversi a centro area, potendo calciare di prima intenzione come piace a lui, sa fare grandi giocate. Un paradosso, perché credo che edin e il Toro siano i più bravi e completi dei quattro, ma entrambi girano meglio se accoppiati ad un’altra punta. Con uno come Sanchez e Correa che ama abbassarsi e svariare, non rischi di pestarti i piedi e l’area è pure meno intasata perché il secondo marcatore deve uscire. Dzeko e Lautaro sono bravi e di un’età diversa. Il che è una fortuna perché se fossero entrambi giovani la società forse sarebbe costretta a fare una scelta, cedendone uno. Avendo invece Dzeko 12 anni in più del compagno, il problema in prospettiva non si pone".
In fondo però era una prima punta anche Lukaku, con il quale il Toro aveva invece sviluppato un’intesa quasi telepatica.
"Ma quella era un’Inter che stava bassa per prendersi più campo e che sfruttava le sgroppate del belga, che spesso se ne andava proprio sull’esterno, lasciando gli spazi centrali a Lautaro. Lukaku era più eclettico, oltre che potente e veloce".
Ci stiamo dimenticando di Sanchez, che al momento sembra un po’ indietro nelle gerarchie ma può essere un’arma a gara in corso.
"Alexis è perfetto per chiudere le partite quando ci sono spazi più ampi grazie alla capacità di attaccare gli spazi in velocità. Correa ha la tecnica di vedere i movimenti dei compagni, di stoppare il pallone in un attimo e gestire la palla. E’ perfetto negli spazi stretti".
Ma lei lo prenderebbe Dybala?
"Credo che dipenda molto dalle uscite. Se usciranno uno o due attaccanti, Dybala potrebbe essere un’alternativa valida".
Dei quattro attaccanti dell'Inter attualmente in rosa, con chi lo vedrebbe meglio?
"Anche per come si conoscono, direi con Lautaro. Dybala ama svariare, cerca il dialogo, ha grande tecnica. E Il Toro segna ma non è egoista. La palla la passa, non è di quelli che vivono soltanto per il gol".
Crede che l’esito del derby influirà sulla corsa scudetto?
"Sicuramente all’Inter darà consapevolezza e morale. Ma al tempo stesso potrebbe portare il Milan a tirare fuori quella rabbia che troppo spesso le è mancata, soprattutto contro le medio-piccole. La squadra di Pioli in fondo le occasioni spesso le crea, anche se fa troppa fatica a trasformarle".
Chi vincerà lo scudetto?
"L’Inter ha un leggerissimo vantaggio perché, complice il recupero col Bologna, il destino è nelle sue mani. Però il calendario è meno semplice di quanto possa sembrare. Vedo i giochi aperti sino alla fine".
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