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Ricorda una partita dove la spinta del pubblico fu decisiva?
«Sì, a fine campionato, proprio in un derby. Vincemmo 3-1 contro il Real Madrid, eravamo inferiori come qualità e livello, ma il sostegno dello stadio fu qualcosa di assolutamente incredibile. Il pubblico dell’Atletico vale un punto, anzi è un gol. Poi certo, c’è una partita da giocare. E l’Inter è molto forte, tra le migliori a livello europeo».
Chi potrebbero essere i calciatori determinanti stasera?
«Visto che l’Atletico deve recuperare, nomino Morata e Griezmann. Nell’Inter invece, dato che i nerazzurri partono dal vantaggio maturato all’andata, dico l’intero pacchetto difensivo arretrato, quindi non solo i tre difensori più Sommer».
Morata si sta prendendo tante rivincite.
«Noi in Italia siamo maestri nel bollare, nel mettere le etichette, anche in modo affrettato. Morata è sempre stato un grande attaccante, non a caso Allegri lo ammira e lo avrebbe voluto sempre nella rosa della sua squadra. Quest’anno sta rendendo più rispetto alle altre occasioni che ha avuto all’Atletico».
Dall’altra parte, Martinez.
«Lautaro è il capitano, il capocannoniere, il calciatore che ha nelle corde la possibilità di fare gol, è cresciuto molto in questi anni, ha acquisito maggiore esperienza e si consolidato in nerazzurro. È totalmente coinvolto e dentro al pianeta chiamato Inter».
Lei galoppava sulla fascia sinistra. Chi le piace maggiormente tra Dimarco e Lino?
«Lino mi ha impressionato molto all’andata, lui ha i numeri per poter determinare davvero qualcosa. Però per quello che mi riguarda Dimarco è troppo forte. Mi colpisce per le qualità e non solo. Per il percorso che ha fatto, il sogno che sta vivendo, dico lui insomma».
Veniamo agli allenatori, amici ma stasera rivali, Simone Inzaghi e Diego Pablo Simeone.
«L’argentino è da tanti anni all’Atletico. Ha avuto alti e bassi, ma non si può non dire che abbia fatto e stia continuando a fare un buon lavoro con i Colchoneros. Ha vinto una Liga, non esce mai ai gironi di Champions. Inzaghi forever! Migliora i calciatori. Ha avuto una crescita costante all’Inter, ha già conquistato dei trofei in nerazzurro, centrando anche la finalissima della Champions nella scorsa edizione. Porterà lo scudetto e la sua squadra è piacevole da vedere».
Che tipo di partita prevede?
«Con tutta onestà le dico che non mi interessano i gol, possono essere anche 10, l’importante è che passi l’Inter. Sa, ho sangue nerazzurro, sono interista sin da bambino».
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