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SERIE A: È ALLARME ROSSO. POCA COMPETITIVITÀ EUROPEA E ROSSO DA 365 MILIONI. ORA…

La serie A non se la sta passando bene sotto il profilo finanziario e questo si sapeva, ma ora , secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport, è allarme rosso. I numeri sono spaventosi: la massima serie ha perso 365 milioni nel 2014-15,...

Riccardo Fusato

La serie A non se la sta passando bene sotto il profilo finanziario e questo si sapeva, ma ora , secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport, è allarme rosso.

I numeri sono spaventosi: la massima serie ha perso 365 milioni nel 2014-15, cioè nella stagione del crac del Parma: erano 220 nel 2013-14. E il peggioramento fa ancora più impressione se si pensa che nel dato aggregato manca, appunto, il club gialloblù, fallito ed esentato dalla pubblicazione dei documenti contabili. Il dato è preoccupante anche perchè il movimento italiano rischia la deriva, non solo economicamente ma anche a livello sportivo, considerato che è praticamente assente nel contesto internazionale, senza Palloni d’oro e coppe da esibire, ma anche incapace di imboccare la via dell’equilibrio economico-finanziario. Gli altri corrono, crescono a ritmi vertiginosi, spendono e spandono; noi ci siamo avvitati in un sistema immobile e opaco, refrattario ai grandi capitali esteri come del resto il Paese, e nel maldestro tentativo di rimontare abbiamo perso la bussola.

Escludendo il Parma – che di debiti è morto – l’indebitamento al netto dei crediti della Serie A è cresciuto nella scorsa stagione di altri cento milioni, da 1,6 a 1,7 miliardi. In media le esposizioni verso le banche (1,1 miliardi in totale) sono aumentate dell’11% e quelle nei confronti dei fornitori (400 milioni) del 6%. Il guaio è che i debiti virtuosi, a favore di investimenti a medio-lungo termine, sono un’eccezione: l’Udinese ha fatto seguito alla Juventus accendendo un mutuo con Credito Sportivo e Mediocredito (15 milioni a bilancio nel 2014-15) per il rifacimento del Friuli. La ristrutturazione del debito di Inter e Roma, sulla scia di quanto fecero i Glazer col Manchester United, non può lasciare tranquilli i tifosi: i beni nerazzurri e giallorossi sono in pegno agli istituti di credito. Negli ultimi tempi, diverse società come Genoa e Chievo hanno rateizzato le pendenze con il Fisco e altre potrebbero seguirle. Beninteso, non è che in passato il calcio italiano sia stato un esempio virtuoso. Ora, però, il quadro è peggiorato ed è reso ancor più grave dalla scarsità di capitali.

(Gazzetta dello Sport)

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