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Il calcio e gli ascolti in tv dimezzati. Non sono nemmeno 3 mln e mezzo gli italiani che si sono sintonizzati attraverso il televisore alla Serie A. Ma ora il calcio va in onda prevalentemente attraverso le onde dello streaming. Daznoggi darà i dati esatti di quanti si sono collegati, nelle prime due gare di campionato, attraverso gli altri supporti, smartphone o pc. Un anno fa le prime due giornate avevano collezionato 6.7 mln di telespettatori. C'è anche da tenere conto del periodo differente nel quale sono andate in onda le partite. Un anno fa la Serie A è ripartita il 19 settembre, mentre Inter-Genoa è andata in onda il 21 agosto, con la gente ancora in vacanza.
La transizione dalla tv allo streaming richiederà tempo. L'Italia dovrà adattare le sue infrastrutture tecnologiche. I dati negativi rischiano di influenzare il sistema calcio perché meno spettatori portano a meno investimenti da parte degli sponsor.
La riflessione sul quotidiano La Repubblica fotografa la situazione: "Nel 2020 la Serie A pareva aver scelto una strada differente. Stringeva accordi con i fondi di investimento per vendere il 10% del proprio fatturato a 1,7 miliardi e preparava la svolta di un Canale da vendere a tutte le piattaforme possibili, via web o satellite, per massimizzare i ricavi. Poi, la sterzata improvvisa: l’offerta di Dazn, di 90 milioni più ricca rispetto a Sky, divenne per 7 società il pretesto per abbandonare la partita dei fondi, sacrificati in realtà sull’altare della Superlega. Erano i giorni in cui, a chi in Lega chiedeva se l’offerta fosse di Dazn o di Tim, qualche presidente rispondeva: «Ci importa solo dei soldi che mettono». Chissà se la pensano ancora così".
(Fonte: La Repubblica)
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