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Il Corriere della Sera parla di un calcio italiano cambiato, nel modo di giocare. "Il cambiamento adesso è invece dentro qualunque piega, forse non è ancora confermato, ma è visibile. Da dove arriva e cosa sta portando? Parte da due dati molto chiari". Il primo elemento, spiega il quotidiano, è che nel campionato ci sono 13 allenatori che prima non c'erano o allenavano un'altra squadra. Sono cambiati sedici allenatori e di conseguenza è cambiato il calcio. Si segna tanto: "224 reti in 70 gare, 3,20 a partita, due sole sono finite 0-0. Accade da mesi".
"L’aspetto più evidente è che è diminuito il palleggio, non è più un sistema di gioco complessivo, è un momento di riposo durante la gara. Ma è cambiato anche il modo di difendersi, con meno falli. I movimenti cambiano però sempre dal basso, sono le piccole squadre che devono sperimentare, le grandi devono vincere... Si vedono molte squadre organizzate benissimo, così bene da far venire il dubbio che i tecnici siano più insegnanti di calcio che allenatori da risultato. Una fase estetica che il nostro calcio poche volte ha conosciuto", si legge. Si segna di più, si difende meno bene. È cambiata la mentalità con meno gioco di squadra 'in senso rigoroso' e più spunti e passaggi fuori dagli schemi'. Poi c'è l'elemento 'America'. I presidenti americani che sanno quanto vale lo spettacolo a livello di marketing e hanno chiesto bellezza ai loro allenatori.
(Fonte: Corriere della Sera)
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