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I vertici del calcio italiano sono al lavoro per trovare una soluzione in vista della ripresa del campionato. Perché tutti vogliono tornare alla normalità, ma anche perché non tornare in campo sarebbe un vero bagno di sangue per il nostro movimento. Questa l'analisi che fa l'edizione odierna de Il Giornale:
"I calciatori vengono, infatti, totalmente pagati con ingaggi milionari dalle società. Gli stessi stipendi sono, però, possibili grazie ai diritti tv, pertanto finire i campionati diventa indispensabile per i presidenti. Inoltre non assegnare lo scudetto e non giocare le rimanenti
giornate di campionato esporrebbe la Serie A a possibili cause di risarcimento da parte degli sponsor e/o a non vedersi riconosciuta l’ultima quota (30%) di diritti tv annuali (1,4 miliardi) da incassare, che la massima serie introita dai broadcaster Sky (780 milioni), Dazn (193) per l’Italia e Img all’estero (371 scesi a 361 dopo la guerra con Rai International). Soldi già spesi da molti patron e senza i quali diversi club rischiano di finire gambe all’aria. Da non dimenticare neppure il crollo a Piazza Affari per la società quotate in Borsa (Juventus, Lazio e Roma), a cui bisogna sommare i mancati ricavi derivanti dal merchandising con le vendite azzerate. Un bagno di sangue che allarma i presidenti. Domani ci sarà, in conference call, un’altra Assemblea di Lega per provare a trovare soluzioni. Una delle quali prevede, a detta della Serie A, l’aiuto del Governo, che dovrebbe scontare alle società i contributi IRPEF sugli stipendi dei giocatori. Lo stato perderebbe così 150 milioni, ma garantirebbe di fatto la sopravvivenza alla terza azienda italiana".
(Fonte: Il Giornale)
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