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Sulle pagine del Corriere della Sera, il giornalista Beppe Severgnini ha parlato dell'Inter e del lavoro di Conte in questa stagione dal punto di vista del tifoso:
"L’unico modo in cui un allenatore scontroso riesce a farsi perdonare è portare a casa un trofeo. Gli ultimi successi nerazzurri recano quel marchio: Roberto Mancini e José Mourinho non erano affabili. Però hanno vinto. Antonio Conte non è Stefano Pioli, Carlo Ancelotti, Claudio Ranieri. Non appartiene a quella categoria di allenatori-filosofi che hanno ingentilito la storia del calcio. La sua scontrosità era nota fin dall’inizio, ma questo non ha impedito a molti di noi di dargli un sincero benvenuto in nerazzurro. I trascorsi juventini non contano.
Si lamenta — e questo è grave — di aver «preso un prodotto preconfezionato», quando la società gli ha comprato Lukaku, Godin, Sanchez, Sensi, Barella e Biraghi in estate; ha ripreso Bastoni; ha condotto un lussuoso mercato di gennaio (Young, Moses, Eriksen). Tutta gente scelta dall’allenatore e gentilmente recapitata dall’ad Giuseppe Marotta. La lamentosità non serve e non aiuta".
"Antonio Conte mi creda. I tifosi di una vita conoscono l’anima profonda di una squadra più di un allenatore, inevitabilmente di passaggio. Lamentarsi — all’Inter, dell’Inter — non paga; irrita, invece. Soprattutto quando il lamento è unito alla reticenza su vicende che sono sotto gli occhi di tutti. Una in particolare: l’Inter ha perso 22 punti (ventidue!) da situazioni di vantaggio.
Debolezza fisica o fragilità nervosa? Cambi ritardati e/o sbagliati? Sarebbe interessante conoscere il parere dell’allenatore. Così, sarebbe utile sapere perché in Champions, dopo due spettacolari primi tempi (a Barcellona e a Dortmund), la squadra è scomparsa dal campo. Nella prossima stagione l’Inter giocherà ancora la Champions, viva l’Inter. Ma questo era accaduto anche con Luciano Spalletti (altro scontroso).
Quest’anno — vista la qualità dell’allenatore, l’arrivo di Marotta, gli investimenti, la varietà e la qualità dei giocatori — ci aspettavamo di più. Si può scrivere? Bene. L’abbiamo scritto. E se Antonio Conte vorrà lamentarsi di questo articolo, prego, faccia pure".
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