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Severgnini: “ET si scusi con Cuchu e lo riprenda. Vice perfetto. L’Ancelotti dell’Inter”

Eva A. Provenzano

Questa mattina, sul Corriere della Sera, c’è un editoriale firmato da Beppe Severgnini – dichiarato interista doc – che parla di Esteban Cambiasso. Il giornalista chiede a Thohir di riportarlo all’Inter e di chiedergli...

Questa mattina, sul Corriere della Sera, c'è un editoriale firmato da Beppe Severgnini - dichiarato interista doc - che parla di Esteban Cambiasso. Il giornalista chiede a Thohir di riportarlo all'Inter e di chiedergli scusa per come è stato trattato, in sintesi bisognava portargli rispetto e invece è stato allontanato dalla squadra come 'un rumore molesto'. "Cambiasso è il giocatore che ha conquistato più titoli nella storia del calcio argentino: 24, uno più di Alfredo Di Stefano. Scusate se è poco. Cambiasso, come Milito e Samuel, aveva il contratto in scadenza. Come loro, ha saputo pochi giorni prima della fine del campionato scorso che, per lui, non ci sarebbe stato nulla: non una proroga, non un incarico, non un ringraziamento, non una partita di saluto a San Siro, dove in tanti saremmo andati a ringraziarlo. Ha dovuto pensarci Javier Zanetti - oggi vicepresidente di nome ed esiliato di fatto - a coinvolgerlo nel suo match d’addio, quasi di nascosto", si legge nell'articolo.

Il centrocampista argentino gioca nel Leicester, neopromosso in Premier e oggi all'ultimo posto della classifica. Ha preferito un'altra soluzione perché non era ancora pronto a lasciare il campo, voleva ancora giocare. Ma "sarebbe potuto diventare il vice ideale di Roberto Mancini. Da anni faceva l’allenatore in campo, dove vedeva il gioco come pochi e capiva i momenti della partita; avrebbe potuto farlo anche alla Pinetina e dalla panchina. Cambiasso sarebbe potuto - anzi, potrebbe ancora - diventare l’Ancelotti dell’Inter. I due sono della stessa specie: dimostrano che il cervello, anche nel calcio, conta più dei muscoli. Ma il Milan - è dura ammetterlo, ma in città siamo leali - è più bravo dell’Inter a coinvolgere i suoi uomini".

L’Inter ha scelto di mandare via Oriali "ha umiliato un galantuomo come Ivan Cordoba (s’attendono spiegazioni da Walter Mazzarri)";  non ha mai pensato a Bergomi e non ha preso Zenga. C'è il suggerimento di Severgnini: "Riportiamolo a casa: non è un regalo, è un investimento. A Leicester il suo viceallenatore si chiama Shakespeare. Siamo certi che saprà parlargli con un po’ di poesia, quella che è mancata all’Inter e a Milano".