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Severgnini: “Inter, Dimarco erede di Perisic ma Inzaghi lo mette in difficoltà”

Daniele Vitiello

La riflessione del noto tifoso nerazzurro a proposito dell'esterno in evidenza con la maglia dell'Italia

Lungo editoriale oggi di Beppe Severgnini sul Corriere della Sera. Il noto tifoso nerazzurro ha proposto anche una riflessione sulla sua squadra del cuore.

Questo il suo pensiero: "Guardando Ungheria-Italia, si agitavano due pensieri. Il primo, nazionale: perché non siamo al Mondiale? Il secondo, interista: perché una squadra che porta in azzurro Dimarco, Bastoni, Barella e Acerbi fatica così? Il caso del piccolo esterno sinistro è indicativo. L’Inter perde Ivan Perisic — fonte di gioco, capace di saltare l’uomo — e comincia a rimuginare sul sostituto. Quando ce l’ha lì, bell’e pronto e scatenato: si chiama Federico Dimarco. Mancini, ormai, lo ha capito. Inzaghi, invece, lo piazza spesso nei tre in difesa, mettendolo in difficoltà. Gli attaccanti sono colossi ormai, gli saltano in testa. Di Marco ha il piedino guantato, ma è alto 1,75 m.

Perdonate l’escursione tecnica, che non mi compete: ma i tifosi, si sa, mescolano incoscienza e sentimento. Di sicuro, anche se Dimarco diventasse titolare a sinistra (avverrà, scommettiamo?), i guai dell’Inter non scomparirebbero. I buoni giocatori ci sono, l’esperienza pure (il paterno Marotta). I problemi sono d’altro tipo. Societari — senza palanche a Milano non si vince — e psicologici".