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Severgnini: “L’Inter funziona perché è coesa e Padelli ne fa parte. Lo spogliatoio lo salvi”

Il giornalista, tifoso dell'Inter, ha parlato della situazione portieri in casa nerazzurra e del ruolo del secondo portiere Padelli

Andrea Della Sala

Della situazione portieri in casa Inter, del ruolo di Padelli e dell'ipotesi ha parlato il giornalisti, tifoso nerazzurro, Beppe Severgnini sul Corriere della Sera:

"I portieri hanno generato grande letteratura: Umberto Saba, Vasco Pratolini, Osvaldo Soriano, Peter Handke. I portieri di riserva, un po’ meno. Finora. Perché le cose potrebbe cambiare, adesso, con Daniele Padelli. Vice del monumentale Samir Handanovic, s’è ritrovato a difendere la porta dell’Inter a San Siro, domenica sera, nel derby contro il Milan. Non ha fatto bene, oggettivamente: i due gol subiti nel primo tempo erano elementari. Perfino gli attaccanti avversari sembravano vagamente stupiti delle graziose opportunità offerte. L’Inter è attesa da partite importanti, che potrebbero decidere il campionato. Antonio Conte sta pensando di arruolare Emiliano Viviano, svincolato. Daniele Padelli — 34 anni, nato a Lecco, 193 centimetri di statura — tornerebbe a fare quello che ha fatto finora: il portiere di riserva.

Un ruolo difficile, la quintessenza dell’attesa sportiva: se Dino Buzzati avesse scritto una versione calcistica del Deserto dei Tartari, il tenente Drogo avrebbe portato, sotto la divisa, la maglia numero 12. Cosa aspetta, un portiere di riserva? Un evento imprevedibile e poco augurabile: l’infortunio del titolare, sostanzialmente. Ma Padelli, quel ruolo ingrato, lo ha svolto bene. Coscienziosamente e con entusiasmo. Con la sua faccia da attore western, con i suoi occhi azzurrissimi, era il primo ad abbracciare i compagni e a gioire dei gol. Come Francesco Toldo prima di lui, quando s’è trovato nella stessa posizione sulla stessa panchina. Ma Toldo era reduce da una carriera gloriosa, Padelli è stato un commesso viaggiatore dei pali: ha giocato da Pizzighettone a Liverpool, un po’ di continuità l’ha avuta solo a Torino (100 presenze, 132 gol subiti). Il primo stipendio all’Inter, se non siamo informati male, era 200 mila euro: un commercialista guadagna di più, e non rischia neppure di prendere una pallonata in faccia. Cosa deve fare l’Inter? Quello che dice Antonio Conte, ovviamente. Ma cosa deve fare Conte? Scegliere il sentimento o la ragione? La soluzione meno rischiosa appare Viviano, un buon portiere. Ma le squadre di successo sono costruzioni delicate, anche quando sono formate da venti ragazzoni dalle cosce ipertrofiche. L’Inter funziona perché ha ritrovata una coesione, un obiettivo e un’anima. Di tutto questo fa parte anche Daniele Padelli. Pensionarlo dopo due uscite incerte, in una partita comunque vinta alla grande? Antonio Conte, per una volta, chieda alla squadra: voto a scrutinio segreto. Ho la sensazione che, aspettando Handanovic, rivedremmo Padelli tra i pali: col suo sorriso cinematografico, coi suoi occhi azzurri da ragazzino".

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