- Squadra
- Calciomercato
- Coppa Italia
- Video
- Social
- Redazione
ultimora
Getty Images
Dalle colonne del Corriere della Sera, Beppe Severgnini parla della rivalità tra Inter e Milan e sottolinea la bellezza di Milano che da sempre affascina i giocatori delle due squadre. "Milan e Inter giocano bene, sorprendono entrambe e fanno sorridere i tifosi in un periodo di pandemia e preoccupazioni, in cui i sorrisi valgono doppio.
Di speciale, quest’anno, non c’è soltanto il vertice condiviso. Ci sono anche alcune similitudini, la varietà delle storie e il carattere di alcuni personaggi. Più le vicende societarie s’ingarbugliano — quella del Milan sembra un romanzo di Le Carré, quella dell’Inter un film di Bernardo Bertolucci — più le due squadre milanesi sembrano voler offrire sollievo ai tifosi con altri mezzi. I risultati sul campo, ovviamente. Conte è febbrile e scontroso, Pioli tranquillo e conciliante; Lukaku ecumenico, Zlatan bellicoso.
Altre accoppiate interessanti: Barella e Tonali, Bastoni e Romagnoli, Hakimi e Theo Hernandez. Improvvisamente, dopo anni di insicurezze, sembra che il campionato riservi buone sorprese. Sarebbe interessante capire se esiste una correlazione tra la clausura forzata (causa Covid) e il rendimento sul campo. Non c’è dubbio infatti che Milano rappresenti una tentazione mondana cui, negli anni, tanti giovani atleti hanno ceduto volentieri.
Milan e Inter hanno scelto dirigenti-bandiera: di là Paolo Maldini, di qui Javier Zanetti. Anche questa, se ci pensate, è una coincidenza e un motivo di orgoglio condiviso. I giocatori delle due squadre sembrano amare Milano — e questa città l’affetto lo ricambia, sempre. Lo svedese Zlatan Ibrahimovic ha brillato con entrambe le maglie, ed è stato visto sul tetto del Duomo più spesso dei piccioni. Agustina Gandolfo, la fidanzata argentina di Lautaro Martinez, è apparsa entusiasta della neve. Il danese Christian Eriksen si è lasciato fotografare alla Scala, biondo e silenzioso come una comparsa nel Götterdämmerung, Il crepuscolo degli dei.
Milano piace ad allenatori e calciatori perché è stata — speriamo torni presto — un luogo vivace, con le dimensioni ideali e le giuste distanze dall’Europa. Com’è noto, quest’anno l’Inter intende portare la città nel logo. Non bisogna stupirsi. «Inter Milano», in fondo, è il nome con cui la squadra è già conosciuta, colloquialmente, fuori d’Italia. Il Milan e i milanisti proveranno una punta di gelosia, certo, ma non devono: le cose belle si possono condividere. Lo scudetto no, ovviamente".
(Corriere della Sera)
© RIPRODUZIONE RISERVATA