È questo il punto debole?
«Considerando il gioco mostrato, questa squadra ha prodotto troppo poco in termini di gol. Contro certe avversarie se non sei cinico, rischi di pagare».
L’Italia è una di queste avversarie?
«Sì perché gli azzurri non hanno ancora espresso il loro potenziale. Mi ricordano l’Italia del 1982 che in Spagna partì lenta, fu criticata e poi...».
Ha così tanta fiducia negli uomini di Spalletti?
«Hanno le potenzialità per giocare meglio rispetto al girone e adesso che hanno passato il turno con un pizzico di fortuna, magari si sbloccheranno mentalmente».
Chi sarà l’uomo chiave della Svizzera?
«Xhaka. È reduce da un grande campionato in Germania e sta facendo entrambe le fasi ad alto livello. Contro la Scozia è stato pressato e non a caso ha faticato di più. Sono convinto che Spalletti avrà studiato quell’incontro con attenzione».
E per l’Italia?
«Il gruppo. Agli azzurri serve più continuità di rendimento: finora hanno avuto troppe pause e con la Svizzera non potranno permettersele».
Tanto lavoro per due portieri top come Sommer e Donnarumma.
«Sommer da anni fa bene in Nazionale e andando all’Inter, ha scelto bene. Donnarumma è uno dei migliori al mondo e al Psg lo ha confermato».
Il cuore di Sforza batterà per...
«La Svizzera, come normale. Se andrà male, però, poi tiferò per l’Italia».
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