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Shaqiri: “Ero pronto ad andare via in estate, non hanno voluto. Vedremo in inverno…”

Pochi giorni fa Xherdan Shaqiri, attaccante esterno del Bayern Monaco e della Nazionale svizzera, nel corso di un’intervista aveva raccontato come in estate – seppur con poco entusiasmo – fosse rimasto in Baviera per volontà...

Dario Di Noi

Pochi giorni fa Xherdan Shaqiri, attaccante esterno del Bayern Monaco e della Nazionale svizzera, nel corso di un'intervista aveva raccontato come in estate - seppur con poco entusiasmo - fosse rimasto in Baviera per volontà della società. Oggi, impegnato con la selezione elvetica, il ragazzo (classe '91) ha svelato altri retroscena sul suo passato, sul presente ed anche sul possibile futuro, questa volta al sito "Neue Zürcher Zeitung". Ecco alcune delle sue parole...

Quando ti sei trasferito al Bayern due anni fa, si disse che per te era un sogno. Lo è ancora oggi?"Sto vivendo questo sogno da ormai da due anni e mezzo, sono migliorato tanto e ho giocato anche un grande Mondiale con la Svizzera"

Ma a Monaco non giochi abbastanza per le tue esigenze… Quali stimoli hai adesso al Bayern?"E’ sempre emozionante, attraente giocare in un top club. E qui ho un contratto a lungo termine, fino al 2016, e voglio provare a mantenerlo".

Vuoi provarci?"Certo, io sono uno professionale"

Venerdì prossimo compirai 23 anni. Dal 2009 sei diventato un professionista, che cosa significa questo per te?"Significa continuare a migliorare e crescere, significa dover fare il passo successivo".

E come si migliora?"Con un sacco di allenamento e di partite, anche nelle gare più calde. Ed anche sentendo la fiducia del proprio allenatore".

Questi obiettivi non sono stati raggiunti finora?"Non tutti. In estate volevo giocare di più, è noto. Ci siamo seduti assieme al Bayern e ne abbiamo parlato. Il messaggio era chiaro: dovevo rimanere. Ho accettato. In inverno avremo di nuovo l’occasione di parlare e vedremo".Come hai preso la notizia che saresti dovuto rimanere?

"Quando non si è della stessa opinione non è sempre facile. Però è mio compito essere professionale anche in questo rapporto. Sono legato da un contratto a lungo termine, la società ha l'ultima parola. E se non mi permette di andare via e non vuole vendermi, allora questo è motivo d’orgoglio e di soddisfazione per me".La concorrenza a Monaco di Baviera è sugli esterni con giocatori come Robben, Ribery, Götze e Müller è molto grande. E' molto scomoda per te questa situazione?"L’ho detto spesso, non ho più tempo per dimostrare al Bayern che posso giocare dall'inizio. Ci ho provato abbastanza spesso ormai".Che cosa si impara da giocatori come Robben o Ribery?"Siamo tutti professionisti. Certo io non vado tutti i giorni da Ribéry per chiedergli come si fa questo o quello".Le dà fastidio essere oggetto di tante domande in cui le chiedono quando si metterà in mostra con il Bayern?"Non mi sono forse messo in mostra nella Bundesliga?"La domanda mirava più a capire quando farà più presenze..."Ah ok. Non è esattamente la stessa cosa. La cosa più importante per raggiungere buone prestazioni è avere un buon contatto con l'allenatore e sentire la sua fiducia. Questo non è stato sempre il mio caso. Io ho bisogno di quella fiducia e delle partite, per potermi mettere in mostra e portare prestazioni. Per questo in estate volevo giocare di più. Ero anche disposto a provare qualcosa di nuovo".