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Shaqiri: “Inter? Capita di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato”

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Così l'ex nerazzurro: "A volte nel calcio capita di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato. Non mi pento, ogni esperienza ti porta più avanti"

Marco Astori

Lunga intervista concessa da Xherdan Shaqiri, ex trequartista dell'Inter oggi al Liverpool, ai microfoni del Corriere dello Sport. Lo svizzero ha parlato a lungo del suo futuro, che potrebbe essere di nuovo in Italia.

E’ davanti ad un bivio, resterà o lascerà i Reds?

«L’importante in questo momento della mia carriera è poter giocare regolarmente, ma non è sempre stato così nelle ultime tre stagioni. Per questo ho detto al Liverpool che mi sento pronto per una nuova sfida. Hanno accettato il mio desiderio e valuteranno seriamente le offerte che arriveranno. Non mi ostacoleranno».

Ha giocato in Inghilterra, Germania e Italia. Se lascerà Liverpool, come sembra, dove vorrebbe finire la carriera?

«Ho solo 29 anni, ho giocato in alcuni dei migliori campionati d’Europa e vorrei continuare a farne parte. Non sto ancora pensando alla fine della mia carriera, è un futuro che immagino lontano, vedremo cosa ha in serbo il destino».

Voci di mercato indicano club italiani sulle sue tracce, confessi quali sono e se ci sono trattative concrete...

«Non ho conversazioni dirette, il mio team di consulenti si occupa di mercato. Mi informano quando ci sono club interessati, per i nomi bisogna chiedere a loro».

Shaqiri, vorrebbe tornare in Italia? Una volta ha detto di essere innamorato del nostro Paese...

«Certo. Chi non è innamorato dello stile di vita italiano, dell’italianità? Ciò che colpisce davvero è l’amore italiano per il calcio. E’ vita in Italia. I tifosi sono incredibili».

Nel 2015 però lei diceva anche che il calcio italiano era lento...

«Penso che non sia solo una mia opinione che il calcio in Italia si sia sviluppato in modo sostanziale negli ultimi anni. La vittoria dell’Europeo è lì che lo testimonia, un risultato meritato. Basta dare un’occhiata a quanti giocatori della Premier League sono stati trasferiti in Serie A».

Anno 2015, la sua esperienza all'Inter è stata deludente, la volle Mancini, cosa non ha funzionato?

«A volte nel calcio capita di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato. Non mi pento, ogni esperienza ti porta più avanti nella vita».

Il suo nome in passato è stato spesso associato alla Lazio, succede di nuovo, potrebbe essere un’opzione ai principali obiettivi d’attacco di Sarri. Il diesse Tare l’ha seguita spesso, c’è stato qualche nuovo contatto?

«Igli Tare da anni sta facendo un ottimo lavoro alla Lazio. Se è vero che ha una grande stima nei miei confronti ne sono onorato. Seguo la Lazio da tanto tempo, è un top club».

Si vedrebbe nel 4-3-3 di Sarri?

«In generale, anche per le mie caratteristiche, mi piace giocare un calcio più offensivo e Sarri lo pratica. Sarebbe intrigante».

L’Italia è stata l'unica squadra contro cui la Svizzera ha perso nei 90 minuti. Cosa ha visto di speciale negli occhi degli azzurri?

«L’Italia era davvero speciale, giocava come se in campo fosse con un uomo in più. Non siamo mai stati uguali a loro in nessun momento della partita».

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