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Ottima prestazione, ma risultato deludente per l'Inter in casa del Barcellona. Su il Giornale ne ha parlato Riccardo Signori:
"L’Inter ha giocato ottimo basket e un buon calcio nel primo tempo. Calcio di sofferenza nella ripresa finito in una sorta di beffa: sconfitta che poteva evitare. Il magnifico gol iniziale di Lautaro è stato la sintesi di gran parte della partita: determinazione, aggressività, prepotenza fisica per sfruttare le mancanze di avversari un po’ spaesati nell’assetto difensivo. Quei “dai e vai” che fanno tanto basket sono stati la chiave per mandare subito in stato confusionale il Barcellona dal centrocampo in giù. Poi, certo, il Barça ha capito, si è riassestato nella ripresa e la Nerazzurra si è accucciata negli appartamenti subendo un po’ troppo. Il “dai e vai” del basket diventa determinante se la difesa lavora facendo faticare, ansimare, imprecare gli attaccanti avversari per infilarli con velocità di gioco e manovra a ritmo di corrida.
All’Inter è servito per dimostrare che si può indossare l’elmetto per andare all’assalto e scardinare le difese avversarie, non solo per mettersi in trincea. E, comunque, la difesa era un bunker con assetto a “cinque” per poi catapultare velocissimi e precisi contropiede, spesso con palla di prima. In sintesi: buon calcio. Quando l’Inter si arroccava in difesa era uno spettacolo e quando usciva in velocità dalla monotona routine del Barcellona, illuminato soltanto da giocate di Messi e Suarez (vedi gol), faceva intendere l’essenza tecnica dei leader: si trattasse di Sensi e Brozovic, del Barella di personalità sebben eccessivo nelle rudezze, o del Sanchez, giocatore davvero internazionale e autentico tutor nel gioco di coppia con lo scatenato torello Lautaro. Ecco, l’unico peccato è stato quello di non aver crocefisso il Barcellona in un primo tempo assolutamente ispirato, dove ha creato almeno tre occasioni. Il Barcellona non ha perdonato, Conte si è infuriato pure con l’arbitro ma forse ha esagerato nei cambi. All’Inter rimane la soddisfazione di essere tornata a segnare al Camp Nou dopo 49 anni (Boninsegna e Bertini) e di aver dimostrato qualità. Però la qualificazione si complica".
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