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Nel corso dell'edizione odierna de Il Giornale, il noto giornalista Riccardo Signori ha commentato così il momento dell'Inter, soprattutto in vista della gara con la Sampdoria di oggi: "Non rimane altro che giocare a braccio di ferro. L'Inter non può mollare, condannata a vincere un'altra partita senza la possibilità di concedersi anche un pareggio di tregua. La giornata regala un minimo vantaggio alla Juve: in casa contro la Spal. E la Samp non è proprio un punching ball nonostante la classifica. Eppure lintrigante sfida che Inter e Juve ci hanno fatto intuire, in questa giornata non ci dirà «tutto regolare». Bensì credete all'Inter o tremate con l'Inter. Credete se vince, tremate se perderà punti. Ha ragione Conte a non fidarsi di quanto la squadra ha raccontato finora. O meglio: non crede all'aria leggera e frizzante che tira sempre in nerazzurro di questi tempi e da gennaio in poi comincia a diventare pesante. Ma stavolta l'Inter ha già trovato punti cardinali, uomini ai quali affidare la bussola nei momenti di disorientamento. C'è Sensi e sono sensi di gradevole capacità gestionale. Il tempo dirà se l'Inter riuscirà a sganciarsi dalla sua silenziosa leadership o ne dipenderà in modo totale.
La Sampdoria è in mano ad un tecnico che ama giocare e non sempre riesce ad imporre il suo pressing alto: più facile infilarlo. L'Inter è una squadra di indubbie bizzarrie, ha alternato partite di discreto (non buono) calcio ad altre da lasciar desolati, ma quando il vento spira dietro le spalle si vede e si sente: capace di smentirti e smentirsi dopo un campionato in testa alla classifica fino a dicembre (Conte lo ha ricordato), ma in questi due mesi ha dimostrato di avere il famoso quid, quello che fa la differenza fra una squadra da routine ed una da gran premio. L'Inter non è da gran premio, ma questo campionato non è un gran premio. E la Juve non è più Hamilton, alla faccia delle sviolinate delle bocche buone. Certo, la Nerazzurra forse non è nemmeno la Ferrari. Però potrebbe diventare meglio di una Ferrari. A differenza degli adulatori in servizio permanente, non crediamo tanto alla accertata bontà dell'allenatore: Conte è bravo, ma la squadra si sta modellando per riuscire a prendersi la gran parte dei meriti".
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