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Signori, un attacco continuo: “NextGen Inter specchietto per creduloni. Ora siamo…”

Il pronostico di Ronaldo, quello vero, non ha dubbi: «Classica bellissima, vince l’Inter». Inter–Juve, e a chi chiedere senon a lui? Il re del peccato originale che ha diviso le regine del derby d’Italia negli anni,...

Francesco Parrone

Il pronostico di Ronaldo, quello vero, non ha dubbi: «Classica bellissima, vince l’Inter». Inter-Juve, e a chi chiedere senon a lui? Il re del peccato originale che ha diviso le regine del derby d’Italia negli anni, negli scudetti e in quel che è successo pochi anni dopo. Più dubbiosa l’idea sul ritorno di Kakà. «L’ho visto al matrimonio di Leonardo, si sente bene, è contento e fiducioso». Meglio non prendere altri rischi. Ronaldo ieri era a Monza, ormai è un uomo d’affari, maquel fantastico fenomeno passato sulle sponde di Inter e Milan ha segnato epoche e momenti, idee di grandezzae debolezze, dispetti e difetti del quando eravamo...le antiJuve.

Oggi non si sa quali siano le vere antiJuve, eppure Milano si ritrova sotto uno stesso tetto di idea calcistica. Forsenon è neppure un caso che il calendario la inviti a sfidare la Torino del pallone nella stessa giornata: Inter-Juve e Torino-Milan. Ben diverso il peso delle sfide, non altrettanto la filosofia che si è impossessata delle milanesi. Era partita l’Inter, poi si è fatto sotto il Milan. Infine tutto cancellato nel nome di una idea comune. Ciascuna, a modo suo, ci haprovato con un’idea di next generation, ma ora siamo finiti ad una ri-generation. Il Milan dei giovani, che avrebbe segnato la storia e la svolta nei secoli grazie ad approfondite selezioni, è stato mandato a fare esperienza altrove: basta leggerela lista delle uscite recenti (Petagna, Salomon, StrasserBeretta, Oduamadi, Comi) e veder chi è rimasto. Ecco Saponara, che fa Riccardo di nome come quell’altro Ricardo che Galliani ha riportato a Milanello. «Questo è il vero Ricardo», gli ha detto.

Sottinteso: guarda e impara. Ricardo Kakà è tornato per far scuola all’erede designato che problemi fisici e una certa immaturità calcistica hanno rispedito nel limbo delle speranze. L’elenco delle speranze svanite è lunga, meglio credere alla nuova vecchia filosofia: stelle eri-generation. Il Milan ci ha provato sempre. Nereo Rocco trovò due colonne in Fabio Cudicini e Saul Malatrasi. Liedholm era un maestro nel recupero, Capello dimostrò che il Milan di Sacchi non era finito. Ieri c’erano Rivaldo Ronaldinho. Oggi sono arrivati Matri e Kakà, Allegri ha perfino rivalutato Muntari e vuol dimostrare che i suoi difensori centrali sono tra i migliori della serie A.

L’Inter partì dalla next generation: un miscuglio di speranze e presunzione sull’importanza del largo ai giovani. Tutti a levar tanto d’occhi sulla squadra giovanile vincitrice di un torneo europeo. Chissà quanti titolari, si è detto il tifo nerazzurro. Salvo scoprire che la Next generation era specchietto per creduloni. Tutti da mandare a giocare lontani dalla squadra titolare: Bessa, Longo, Livaja e CrisetigM’Baye e Duncan, BelecCaldirola e Bardi. Moratti è andato oltre pensando di inventarsi un altro Sacchi con Andrea Stramaccioni, ma ne ha cavato uno dei peggiori risultati della storia.Oggi siamo arrivati alla ri-generation: che si tratti di Jonathan e Alvarez (Ricky pure lui), prima snobbati ora acclamati secondo tradizioni nerazzurre. Ricordate Simeone? San Siro lo fischiò all’inizio. Lui non mollò e nel tempo è diventatoun beniamino.

Ri-generation per ritrovare i gol di Milito e la grinta di Samuel. Da next generation a rigeneration il passo è breve. L’Inter si è affidata alle mani di Mazzarri, che Moratti ha ridefinito il suo Paul Ince o, più pragmaticamente, una roccia sulla quale fondare la nuova Inter. Con Alvarez non era difficile migliorare l’immagine: c’è qualità calcistica e senso del gol come dimostrato sul finire del campionato scorso. Jonathan rappresenterebbe il colpo da maestro del tecnico: più di quanto gli sia riuscito con Zuniga, diventato perfino uomo mercato. Vista la rosa, tanto del futuro dipenderà dalla ri-generation. Che poi Tronchetti Provera ieri abbia garantito «Moratti farà l’interesse dell’Inter» nell’affare con Thohir, è un altro tipo diri-generation sulla quale puntare.