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Simeone: “Ieri non ha importanza, importa sempre l’oggi. Cerci…”

Gianni Pampinella

L'allenatore dell'Atletico Madrid ha rilasciato un'intervista a Bein Sport

Diego Simenone ha rilasciato una lunga intervista a Bein Sport. L'allenatore argentino ha parlato dell'attuale stagione ma non ha voluto esprimersi sul suo futuro: "Ho sempre pensato alle cose positive. È stato un anno fantastico, molto importante per il club, per i tifosi, per i giocatori...La cosa più bella di questo gioco è quello di trasmettere emozioni. Poi si può vincere o perdere, ma ancora più importante sono le emozioni che possono essere trasmesse ai tifosi e al club, e questo gruppo lo ha fatto. Per quanto mi riguarda, la speranza è quella di continuare a migliorare, competere nella sfida per continuare a competere nello stesso club dopo cinque anni qui, che non è facile. Si tratta di una sfida enorme per i giocatori e per il club, salvo per i tifosi che danno la loro vita per l'Atletico. La sfida sarà mostrare la stessa forza per competere fino alla fine in tutte le competizioni".

Le sfide del Cholo: "Le migliori sensazioni perché amo le sfide. Io non sono stupido e ho capito che abbiamo bisogno di migliorare, non abbiamo regolarità di risultati nella Liga, non in Champions League e Coppa del Re. Questo mi spinge a una sfida continua che la vita mi presenta. Ieri non ha importanza, importa sempre l'oggi. Sono cinque anni che non vedo i miei figli tutti i giorni. Per qualcuno non significa nulla per me sì. Quindi cerco di fare le cose nel modo migliore, perché mi sento e spero, ovviamente, che quando la stagione si concluderà sarà buona".

Cerci: "Non ho mai lasciato nessuno dietro. Al contrario, tutto ciò che può essere preso, potenziato o dargli altre opportunità, io sono il primo. Credo che nelle difficoltà ci sono opportunità. Credo che Cerci è passato attraverso molte difficoltà. Certamente non è nella sua forma migliore ancora, ma si sta muovendo bene, sta lavorando. Domani potrebbe giocare alcuni minuti per iniziare a sentirsi calciatore, perché è da molto che non lo sente. Poi, come ogni cosa, in realtà io sono quello che sceglie, ma quelli che restano o vengono presi sono i giocatori".

(As)