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Simeone jr: “Svelo i consigli di papà. Vi racconto il giorno più bello della mia carriera”

L'attaccante del Genoa si racconta ai microfoni di Marca e parla della sua avventura in Serie A

Redazione1908

Giovanni Simeone parla ai microfoni di Marca e spiega come ambientarsi in Italia sia stato abbastanza semplice per lui, che ha immediatamente ricevuto la grande accoglienza di compagni e allenatore. Un confronto continuo quello tra Giovanni Simeone e suo padre Diego, che nelle lunghe telefonate cerca sempre di dargli i giusti consigli.

"É stato facile scegliere il Genoa dopo aver parlato con il presidente Preziosi, Burdisso e mister Juric. Mi hanno tutti fatto sentire importante. Sono passati pochi mesi, ma mi sembra di essere qui da anni e poi Genova è una città in cui si respira calcio ed il club è ricco di storia e tradizione". 

Com’è stata l’accoglienza di tifosi e compagni?

“Una grande accoglienza, mi hanno immediatamente fatto sentire uno di loro. Devo dire che gli italiani sono molto simili a noi argentini, in questo modo avverto meno la mancanza di casa”. 

In questi mesi in Italia hai visitato il paese e assaggiato piatti tipici?

“Sono stato a Portofino, me lo ha consigliato mia madre. Poi ho visto Camogli, meravigliosa. Con mio padre, invece, siamo stati a Boccadasse e ho amato le case tutte colorate. Per quanto riguarda il cibo, ho provato la focaccia e le trofei al pesto e devo dire che sono il mio punto debole perché mi piacciono molto”. 

Che idea ti sei fatto del calcio italiano?

“Ho sempre conservato il sogno di giocare in Europa fin dall’infanzia. La Serie A è un campionato molto duro, soprattutto per chi gioca in attacco, bisogna sempre preparare ogni gara nei minimi dettagli perché ogni partita può essere imprevedibile. Ci sono molti giocatori stranieri e d’esperienza”

Raccontaci l’emozione del tuo primo gol al Pescara

“Incredibile, anche perché messo a segno sotto la Gradinata Nord, dove ci sono tutti i nostri tifosi. É stata una giocata veloce, ho deviato a palla immediatamente e ho capito di aver segnato perché ho sentito il boato del Ferraris. Ho visto tutti i compagni correre verso di me e ho realizzato di aver segnato il mio primo gol con la maglia del Genoa”.

Hai anche segnato a Buffon

“Posso solo dire che è stato il giorno più bello della mia carriera finora. Una cosa da non crederci, vincere contro la Juve e segnare due gol al portiere più forte di sempre”.

Il secondo gol ricorda molto quello che tuo padre segnò proprio ai bianconeri nel 2000

“Quando l’ho sentito prima della partita, mi ha detto: «sono sicuro che segnerai perché è nel sangue dei Simeone”. Poi l’ho sentito anche dopo la gara e neanche lui poteva credere a ciò che era accaduto. 

Ti piace essere chiamato Cholito?

“Deriva da “Cholo”, che è il soprannome di mio padre. Io sono Giovanni e mi piace essere chiamato semplicemente Gio”

A chi ti ispiri?

“Ci sono molto calciatori cui cerco di rubare dei segreti, ognuno ha qualcosa di diverso. Ogni settimana ne studio uno. Imparo da Diego Costa, da Fernando Torres, anche se quello che mi ispira di più è Radamel Falcao”.

Tuo padre ti dà consigli?

“Si, parliamo molto. Quello che mi dice sempre è che in questo sport bisogna lavorare sodo per imparare sempre qualcosa e migliorarsi. Seguo questo consiglio perché so che è la strada giusta”.

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