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Non ha mai pensato di lasciare l'Atletico Madrid nonostante la sconfitta contro il Real Madrid nella finale di Champions League. Diego Simeone ha spiegato: "Le parole che ho detto quella sera a Milano significavano che volevo pensare come affrontare la mia esperienza all'Atletico, come volevo continuare e come volevo farmi ancora coinvolgere in questo progetto. Ma non avrei lasciato, non era quello un modo per chiudere in pace".
L'allenatore argentino ha anche aggiunto: "Non ho mai detto che stavo andando via, ma solo che avevo bisogno di pensare e pensare può significare cose diverse. Ad esempio stavo cercando di capire con quale energia dovevo presentarmi ai miei ragazzi dopo quattro anni nei quali mi hanno dato la vita. Volevo trovare il modo di dargli nuovamente le giuste motivazioni e dopo due finali perse mica è facile".
"Spesso - ha detto ancora il tecnico - la gente ha paura di dire la parola fallimento, ma è un sinonimo di non raggiungere l'obiettivo. Forse la parola è forte, ma è la realtà, è quello che ho sentito. Raggiungere una finale per la seconda volta, con lo sforzo di un sacco di gente e con tanto lavoro, e perdere per la seconda volta, è stato un colpo molto duro. Quando si dice che che le sconfitte sono acqua passata, è una bugia. A me non è successo. Sarà per la vita aver perso quelle due finali. Nessun'altra vittoria potrà compensare quelle due sconfitte. Solo che la vita non dà ai migliori guerrieri facili battaglie e io mi considero un guerriero".
(Fonte: marca.com)
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