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Simoni: “Icardi fenomenale, Inter di qualità ma pochi campioni in rosa. Non mi spiego perché…”

Matteo Pifferi

Le parole dell'ex allenatore dell'Inter

Lunga intervista a Gigi Simoni pubblicata dalla Gazzetta dello Sport: l'ex allenatore dell'Inter vinse, con la Cremonese, la Coppa Anglo-italiana battendo il Derby County nel 1993:

"Ho ricordi dolcissimi, era allora per me il punto più alto della carriera, la Coppa Uefa con l’Inter sarebbe arrivata più avanti. Fu un’occasione unica, un premio fuori programma: quel torneo ci diede la possibilità di scontrarci con una realtà diversa».

Finì benone.

«Quella Cremonese andava alla grande in B, giocavamo bene, l’appendice europea era un divertimento inaspettato. Per un giorno ci sentimmo all’altezza dei grandi. Ricordo la domenica successiva a Cremona, il giro di campo con il trofeo: indimenticabile».

Cosa ricorda dell’avvicinamento a Wembley? Voi, abituati alla B, dentro uno dei teatri calcistici top del mondo.

«I giocatori erano emozionati, io stesso sentivo un po’ di pressione. Arrivare allo stadio e vedere le due torri fu un brivido vero. Entrare dentro, poi, fu impressionante. Tutto era più grande... uno scenario interessantissimo, conoscevamo bene il peso della storia di Wembley».

Cosa fa un allenatore in questi casi per gestire la tensione?

«Nel mio caso fu molto semplice. Non c’era paura negli occhi dei miei, solo voglia di divertirsi: Wembley ti eccita, quel giorno c’erano quasi 40 mila persone. E poi allora non era tutto così visibile in tv com’è oggi: questo non faceva che alimentare il mito dell’Inghilterra e del football, c’era voglia di scoprire».

Poi la partita.

«Fu senza storia, quella Cremonese era affidabile, a fine anno arrivò la promozione in A. Era una squadra abituata a vincere la domenica, in Europa andò allo stesso modo. Scrivemmo un pezzo di storia di Cremona. Per quale altro avvenimento si sono mai spostate 1.500 persone?».

Quanti tifosi merita invece questa Inter?

«Ha grandi qualità agonistiche, sono fiducioso per Wembley. Spalletti ha 3-4 campioni tra cui Icardi, fenomenale. La differenza con la Juve è lì, nel numero di grandi giocatori a disposizione. Però non mi spiego una cosa».

Prego.

«Ha troppi alti e bassi. Non dovrebbe essere così, se l’obiettivo sono i grandi risultati».