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Simoni: “Iuliano? Ha deciso il titolo. Finale di Parigi? Stupenda anche se…”

Domenica sera il Palermo sarà impegnato, nel posticipo della terza giornata di campionato, al ”Renzo Barbera” contro l’Inter di Walter Mazzarri. A Palermo24.net è intervenuto uno storico ex tecnico della formazione nerazzurra,...

Francesco Parrone

Domenica sera il Palermo sarà impegnato, nel posticipo della terza giornata di campionato, al ''Renzo Barbera'' contro l'Inter di Walter Mazzarri. A Palermo24.net è intervenuto uno storico ex tecnico della formazione nerazzurra, che con i milanesi può vantare la Coppa Uefa del 1998 conquistata al Parco dei Principi in finale sulla Lazio. Stiamo parlando di Gigi Simoni, attuale presidente della Cremonese, ma che in passato è stato molto vicino a ricoprire lo stesso incarico nel Palermo.

Impossibile non partire dal famoso rigore del difesore juventino Iuliano su Ronaldo nella stagione 1997/1998. Pensa che quel intervento abbia pesato sul esito finale del campionato? 

"Sicuramente quell'episodio ha influito molto sul campionato. Noi eravamo lì ad un punto dalla Juventus a 4-5 giornate dalla fine. Quindi se anzichè perderla, come è stato, la avessimo pareggiato, avremmo decisamente potuto dire la nostra sul quel campionato, magari potevamo anche vincerlo. Abbiamo fatto poi un finale di campionato meglio di quello della Juve, ma un episodio così è difficile da dimenticare e credo abbia pesato molto sull'esito del campionato".

Sempre nel 1998, la sua Inter conquistò a Parigi la Coppa Uefa ai danni della Lazio. Cosa ha significato per lei vincere quel trofeo?

"E' stata una bella emozione, vincere una competizione fa sempre piacere, ancor di più pensando che si tratta di un trofeo a livello internazionale. Mi è solo dispiaciuto battere in finale proprio la Lazio, visto che ne sono anche un po' tifoso, quindi non potrei mai dire che ero contento di averla battuta. Io la Lazio l'ho anche allenata, quindi sono legato a quella società; ma in quel momento ero allenatore dell'Inter, e il mio compito era portare la mia squadra alla vittoria. Non è questione di sentimenti, ma di professionalità". 

Qualche anno fa si parlò di lei come possibile direttore tecnico del Palermo. Perchè quella trattativa non è andata a buon fine?

"Diversi anni fa, credo nell'estate 2011, mi sono incontrato in tre occasioni con il presidente Zamparini per iniziare a fare i primi programmi. Sembrava che la cosa si potesse fare, ma si stava andando troppo per le lunghe, e io avevo già ricevuto la proposta di rinnovo dalla mia, in quel momento, attuale società, ovvero il Gubbio. Ho chiesto quindi qualche giorno per pensarci e decidere con calma, e alla fine ho preferito declinare l'offerta di Zamparini e rinnovare il contratto come direttore tecnico al Gubbio". 

Domenica sera ci sarà Palermo-Inter: come vede i rosanero e in cosa potranno mettere in difficoltà la formazione di Mazzarri?

"Faccio fatica a dare giudizi sul Palermo perchè quest'anno non ho ancora avuto modo di vederlo, ma posso sicuramente affermare che ogni partita nasconde delle insidie e lascia la porta aperta ad ogni risultato. Chiaro che una squadra come l'Inter, che viene da un risultato così eclatante (7-0 al Sassuolo, ndr), può avere i favori del pronostico; ma nel calcio non si può mai dire e a volte possono uscire risultati imprevedibili. Il Palermo, più che sul piano tecnico in cui è decisamente inferiore, se la dovrà giocare dal punto di vista atletico, sull'aggressività, puntando sull'attenzione e sull'umiltà; e magari sorprendendo un'Inter che potrebbe prendere la partita alla leggera, pensando che si tratti di un incontro sulla carta molto semplice. Credo comunque che al ''Barbera'' i favoriti saranno i nerazzurri".