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Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, è intervenuto ai microfoni della Gazzetta dello Sport prima del calcio d'inizio di Inter-Atalanta. Queste alcune delle sue considerazioni: «Inter molto cinese? No: quando le proprietà sono così lontane, tendono a sfumare la propria identità: l’Inter di Moratti era una cosa, l’Inter di Zhang potrebbe essere di un proprietario straniero di qualunque Paese»
E un’Atalanta un po’ più “americana”?
«Tanto meno: l’impronta dei Percassi è sempre molto presente, anche in virtù degli accordi con i soci americani, che hanno scelto di investire nell’Atalanta anche per il pedigree economico e sportivo che il club aveva già. L’attitudine di fondo - fare calcio per non perdere soldi, ma se possibile guadagnarli - rimane: è la cifra dei Percassi. E la continuità è garantita anche da chi siede in panchina: la Dea che ha accompagnato tutti i miei anni da sindaco è la Dea di Gasperini».
Cosa le piace dell’Atalanta e dell’Inter?
«Amo il gioco offensivo, dunque la triangolazione che si crea con Koopmeiners alle spalle di Scamacca e Lookman. Ma Lautaro e Thuram li trovo fortissimi».
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