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Anche perché per le sue prestazioni in campo c'è davvero poco da dire. Uno comeMilan Skriniar lo vorresti con te ogni giorno, magari formato pocket, per tutte le volte che hai bisogno di gestire qualche particolare problema. All'Inter ne ha risolti tanti anche ieri sera ad Anfield. Il nome che porta gli viene perdonato perché tutto quello che fa mentre gioca e difende i colori interisti, lo rende irrinunciabile. E così questa mattina, all'indomani dalla sfida di Liverpool, è spuntata fuori - sui social e dove sennò - una polemica sul tatuaggio che il difensore ha scelto di farsi sul petto. Rappresenta un braccio di ferrò tra il Diavolo e Gesù. E l'ira funesta degli haters si è rivolta contro il povero Skri per blasfemia addirittura o anche perché quel tatuaggio è lo stesso che Ibra si è fatto tatuare nel 2019. Ma in quello dello svedese al posto di Gesù che stringe la mano al diavolo c'è proprio lui.
Skriniar è stato più umile, ci ha lasciato Dio ad occuparsi del Diavolo. Ma non è bastato, l'accostamento al tatuaggio di Ibrahimovic ha fatto saltare la mosca al naso ai ben pensanti e c'è stato addirittura chi ha parlato della fede milanista del suo tatuatore. Ma il calciatore interista ci ha messo un attimo a risolvere la questione, come fa con tutto del resto. Con un post sui social che replica con ironia alle critiche per il tatuaggio:
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