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Wesley Sneijder e Daniele De Rossi: attorno a questi due fuoriclasse si è costruita la sfida tra Inter e Roma. La Gazzetta li ha messi a confronto: l'olandese è il tuttofare, il romanista il perno del gioco di Luis Enrique.
Gasperini schiera Wesley come mezzala sinistra nel 3-5-2 iniziale col difficile compito di cucire la manovra, di sacrificarsi in fase di copertura e di arrivare agli attaccanti. Notevole l'impegno del giocatore che fa l'impossibile per cambiare il risultato. "Se l'Inter avesse avuto undici Sneijder, contro la Roma avrebbe vinto: questo è sicuro". Difficile però dialogare con i compagni quando si parla una lingua diversa da tutti gli altri. L'olandese è l'uomo che tocca più palloni (76) con un'altissima percentuale di precisione (85 per cento). Arriva fino in area di rigore avversaria per tentare la conclusione: ci prova 5 volte ma non è fortunato.
Nella Roma del gioco di squadra chi dirige è Daniele De Rossi. Gestisce tutta la manovra giallorossa (tocca 94 palloni) e quando la Roma ha il pallone, spesso De Rossi si abbassa sulla linea dei due centrali (Kjaer e Burdisso) e permette le avanzate dei terzini (Perrotta e Taddei). De Rossi si è preoccupato anche di tagliare la strada agli avversari: 9 palloni recuperati e 8 intercettati.
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