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La partita del Franchi di ieri sera è così riassunta nelle parole del giornalista di Repubblica Andrea Sorrentino: «In un avvio allucinante, in cui l’Inter guarda in faccia tutte le streghe che la circondano in questo periodo, la Fiorentina si dimostra superiore. Per passo, e per abilità tattica. Ruba palla in alto e rilancia rapida, l’Inter non si raccapezza, manovra sterile e stolida, e Bernardeschi e Ilicic si infilano negli spazi. Trovano Handanovic, però: al 5’ su Bernardeschi e al 7’ sul fenicottero, che si ripete al 14’ ma trova Telles sulla linea. L’Inter non c’è, ma almeno si ricompatta, riesce a non rischiare, non troverà mai Eder e Icardi (pallidi e fuori gara) ma si appoggia a Kondogbia e a un immenso Palacio, che detta passaggi, vuole il pallone sempre addosso, e in assoluto gioca una magnifica gara di cuore e sacrificio, spesso anche da terzino. Così è del Trenza l’assist per Brozovic, lasciato solo in area, al 26’: destro volante e 1-0, a sorpresa. La Viola barcolla per il colpo, ma ora la gara cambia, con l’Inter acquattata ad aspettare. Borja Valero e Vecino faticano a trovare direttrici di passaggio imprevedibili. Ripresa con Inter in trincea, ma non può durare. Salta con un inserimento perfetto di testa di Borja Valero, di un centimetro in gioco sul cross di Ilicic, grande chiamata del guardalinee Passeri e 1-1. Ma poco dopo, al 19’, c’è un colossale errore arbitrale: braccio di Telles in area, lo vede il mondo intero ma non l’arbitro e il giudice di porta. La Viola entra nell’ultimo quarto di gara con le forze azzerate e il senso di ingiustizia che la prende alla gola, ma tanto vale provarci: l’Inter non dà segni di vita, che delusione, anzi che crollo, pensando alla squadra che era in autunno, ora è solo nervi e proteste reiterate. Quindi è tutto pronto per l’apoteosi. Che arriva, con le sembianze di Babacar. Oh, Fiorentina».
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