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Sorrentino (Repubblica): «Che gelo, che frustrazione. In serate come quella di ieri…»

Lorenzo Roca

Ieri sera è stata un’altra nottataccia nerazzurra, nonostante un secondo tempo giocato quantomeno con ardore, benché improduttivo. Dalle pagine di Repubblica Andrea Sorrentino rivive così la serataccia: «Che gelo, che deserto, che...

Ieri sera è stata un’altra nottataccia nerazzurra, nonostante un secondo tempo giocato quantomeno con ardore, benché improduttivo. Dalle pagine di Repubblica Andrea Sorrentino rivive così la serataccia: «Che gelo, che deserto, che fatica, che frustrazione. In serate del genere, San Siro è davvero il peggiore dei luoghi possibili, mette una tristezza che stringe il cuore. Ufficialmente ci sarebbero oltre 28000 spettatori, ma forse sono la metà. Fa un freddo cane, per colpa del vento che infierisce con sganassoni artici da restarci secchi. E l’Inter gioca male, mentre il Cesena è ben messo col pressing alto, gli inevitabili falli tattici o cinici di chi deve salvarsi, i tre attaccanti pronti a partire negli spazi. Mancini propone un 11 asimmetrico, o dissonante: c’è il redivivo Dodò a sinistra ma Kuzmanovic e non Brozovic, e si sa che senza il croato la circolazione di palla diventa prevedibile, visto che da Guarin non ci si può mai aspettare molto più dei soliti sfondamenti ciechi. L’Inter cova la boccia per larghi tratti (69% di possesso a fine tempo), ma ne cava fuori niente, lasciando gli attaccanti soli e disperati, in attesa di Godot».