- Squadra
- Calciomercato
- Coppa Italia
- Video
- Social
- Redazione
ultimora
Andrea Sorrentino de La Repubblica, nell'edizione odierna fa il punto sula sconfitta patita ieri dall'Inter, in casa di una scatenata Atalanta: "Correte più forte che potete, aggrediteli, schiantateli sul ritmo. Zampillategli intorno, soffocateli, stritolateli, e vedrete che anche la grande Inter cadrà. Soprattutto se è un'Inter che si flette sotto il peso delle proprie fatiche, delle dieci vittorie consecutive che si interrompono a Bergamo, di una difesa che senza Ranocchia e soprattutto Samuel torna tremebonda. Ma che grande Atalanta, quella che travolge i secondi in classifica e li batte per 3-2, che impeto, che organizzazione, che intensità. Cadere qui non è uno scorno, anzi può accadere: ora i satanassi di Colantuono arpionano il sestoposto in classifica, e se lo meritano tutto. E' il ritmo che fa la differenza, ora e sempre.
A maggior ragione con un'Atalanta che non corre, piuttosto galoppa con la schiuma alla bocca, e pressa dannatamente bene e in alto, che si muove sul campo disegnando ghirigori e triangoli sull'erba umida,che alza il ritmo appena entra in possesso di palla e cerca subito l'area interista. Sono i tempi di gioco a far barcollare l'Inter in una serata da emicrania, e a nulla serve stavolta l'ennesimo cambiamento di modulo e di uomini: Strama sceglie un 4-3-3 abiurando la difesa a 3 per la penuria di difensori centrali, e un centrocampo in cui Gargano e Cambiasso sono in condizioni non perfette e con Guarin troppo compassato. Il centrocampo dell'Atalanta invece ruba l'occhio, per l'intensità del pressing di Carmona e Cigarini, per il mostruoso lavoro a pendolo di Schelotto e Bonaventura, per la vivacità indemoniata di Maxi Moralez, per le corse lunghe e coi tempi esatti di Raimondi e Peluso. E' una gara tra chi galoppa ventre a terra e chi corricchia anche se con maggiore sapienza tecnica, così il primo tempo è divertentissimo, perchè l'Atalanta va subito in vantaggio con l'inserimento di Bonaventura in area a fari spenti, il suo stacco tra Silvestre e Juan Jesus, la sua testata in rete. Sull'1-0 l'Atalanta può giocare la partita dei sogni, di rimessa ma senza schiacciarsi, tanto poi sui palloni inviati con intelligenza in area da Cassano o Cambiasso vigila un Consigli superbo: le sue respinte su Palacio al 21' e al 40' sono eccezionali per i riflessi.
Ma di brividi ne avverte anche l'Inter sulle percussioni di Raimondi e Schelotto, solo che per ora non c'è il Denis migliore: clamoroso l'errore del 34', solo davanti a Handanovic. Nella ripresa l'Inter riemerge dall'apnea grazie a una punizione di mostruosa potenza calciata da Guarin, che all'11' trova Consigli per un attimo distratto e riesce a pareggiare, ma è un prendere aria che dura poco. Perché l'Atalanta riabbassa la testa, mostrando di essere pronta a tutto e che un golletto dalla grande Inter cosa vuoi che sia, così titic titoc dopo 4' arriva di nuovo in area, da Cigarini a Maxi, Cambiasso e la difesa interista tagliati fuori, assist e piattone di Denis, 2-1, lo stadio rugge d'amore.
L'Inter non reagisce come potrebbe, le forze l'abbandonano, e Maxi si tuffa in area per ricevere il contrasto tardivo di Silvestre che colpisce palla e avversario, forse prima la palla, ma l'arbitro indica il dischetto (e sbaglia). Denis trasforma per il 3-1 e l'ultima parte è un assalto interista in mezzo a un inferno di ululati di un pubblico che sa come sostenere la propria squadra, lanciandola oltre l'ostacolo. Palacio trova il solito guizzo per il 3-2 ma è troppo tardi, stavolta hanno vinto gli altri. Ogni 46 giorni, perché l'Inter vinceva sempre dal 26 settembre, ci può anche stare. Ma urge il ritorno dei difensori".
© RIPRODUZIONE RISERVATA