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Sorrentino (Repubblica): “Guarin troppo compassato e senza i difensori…”

Francesco Parrone

Andrea Sorrentino de La Repubblica, nell’edizione odierna fa il punto sula sconfitta patita ieri dall’Inter, in casa di una scatenata Atalanta: “Correte più forte che potete, aggrediteli, schiantateli sul ritmo. Zampillategli...

Andrea Sorrentino de La Repubblica, nell'edizione odierna fa il punto sula sconfitta patita ieri dall'Inter, in casa di una scatenata Atalanta: "Correte più forte che potete, aggrediteli, schiantateli sul ritmo. Zampillategli intorno, soffocateli, stritolateli, e vedrete che anche la grande Inter cadrà. Soprattutto se è un'Inter che si flette sotto il peso delle proprie fatiche, delle dieci vittorie consecutive che si interrompono a Bergamo, di una difesa che senza Ranocchia e soprattutto Samuel torna tremebonda. Ma che grande Atalanta, quella che travolge i secondi in classifica e li batte per 3-2, che impeto, che organizzazione, che intensità. Cadere qui non è uno scorno, anzi può accadere: ora i satanassi di Colantuono arpionano il sestoposto in classifica, e se lo meritano tutto. E' il ritmo che fa la differenza, ora e sempre.

A maggior ragione con un'Atalanta che non corre, piuttosto galoppa con la schiuma alla bocca, e pressa dannatamente bene e in alto, che si muove sul campo disegnando ghirigori e triangoli sull'erba umida,che alza il ritmo appena entra in possesso di palla e cerca subito l'area interista. Sono i tempi di gioco a far barcollare l'Inter in una serata da emicrania, e a nulla serve stavolta l'ennesimo cambiamento di modulo e di uomini: Strama sceglie un 4-3-3 abiurando la difesa a 3 per la penuria di difensori centrali, e un centrocampo in cui Gargano e Cambiasso sono in condizioni non perfette e con Guarin troppo compassato. Il centrocampo dell'Atalanta invece ruba l'occhio, per l'intensità del pressing di Carmona e Cigarini, per il mostruoso lavoro a pendolo di Schelotto e Bonaventura, per la vivacità indemoniata di Maxi Moralez, per le corse lunghe e coi tempi esatti di Raimondi e Peluso. E' una gara tra chi galoppa ventre a terra e chi corricchia anche se con maggiore sapienza tecnica, così il primo tempo è divertentissimo, perchè l'Atalanta va subito in vantaggio con l'inserimento di Bonaventura in area a fari spenti, il suo stacco tra Silvestre e Juan Jesus, la sua testata in rete. Sull'1-0 l'Atalanta può giocare la partita dei sogni, di rimessa ma senza schiacciarsi, tanto poi sui palloni inviati con intelligenza in area da Cassano o Cambiasso vigila un Consigli superbo: le sue respinte su Palacio al 21' e al 40' sono eccezionali per i riflessi.

Ma di brividi ne avverte anche l'Inter sulle percussioni di Raimondi e Schelotto, solo che per ora non c'è il Denis migliore: clamoroso l'errore del 34', solo davanti a Handanovic. Nella ripresa l'Inter riemerge dall'apnea grazie a una punizione di mostruosa potenza calciata da Guarin, che all'11' trova Consigli per un attimo distratto e riesce a pareggiare, ma è un prendere aria che dura poco. Perché l'Atalanta riabbassa la testa, mostrando di essere pronta a tutto e che un golletto dalla grande Inter cosa vuoi che sia, così titic titoc dopo 4' arriva di nuovo in area, da Cigarini a Maxi, Cambiasso e la difesa interista tagliati fuori, assist e piattone di Denis, 2-1, lo stadio rugge d'amore.

L'Inter non reagisce come potrebbe, le forze l'abbandonano, e Maxi si tuffa in area per ricevere il contrasto tardivo di Silvestre che colpisce palla e avversario, forse prima la palla, ma l'arbitro indica il dischetto (e sbaglia). Denis trasforma per il 3-1 e l'ultima parte è un assalto interista in mezzo a un inferno di ululati di un pubblico che sa come sostenere la propria squadra, lanciandola oltre l'ostacolo. Palacio trova il solito guizzo per il 3-2 ma è troppo tardi, stavolta hanno vinto gli altri. Ogni 46 giorni, perché l'Inter vinceva sempre dal 26 settembre, ci può anche stare. Ma urge il ritorno dei difensori".