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Andrea Sorrentino de La Repubblica, ha fatto il punto sull'ottava vittoria consecutiva dell'Inter avvenuta ai danni della Samp: "Datele la Juve, dunque. Se l’è meritata, anzi nessuno la merita più di questa Inter inarrestabile per i normodotati. Come in quei mondiali di pugilato di una volta, sabato il campione in carica riceverà la visita dello sfidante più accreditato, più brillante, che sei partite fa era al settimo posto e ora è al secondo: contro la Samp l’Inter arpiona in rimonta la sesta vittoria consecutiva in campionato (più due in coppa che fanno otto), ribadisce di avere gli attaccanti più in forma della serie A e un allenatore che ha un controllo assoluto sulla squadra. La Samp non è neppure fortunata, ma è alla quinta sconfitta di fila e per Ciro Ferrara la situazione si fa molto critica. Al solito, è un’altra Inter anche stavolta: Strama conferma la vocazione all’imprevedibilità e rispolvera dopo sette partite la difesa a 4, concedendo riposo a Cambiasso in vista di Torino e appoggiandosi al tridente Palacio- Milito-Cassano, cioè il massimo, e si vedrà; Ferrara constata che intorno a lui comincia a tirare un’ariaccia e si barrica nel 4-5-1 lasciando fuori Maxi Lopez e puntando su Eder unico guastatore. Copione scontato, con la Samp arroccata e l’Inter a cercare di aprire la scatola, ma provandoci secondo attitudini, cioè invitando la Samp al possesso palla per provare a partire in contropiede veloce. Così nascono le prime azioni pericolose all’11’ e al 15’, ma la mira di Palacio e Milito è imprecisa. Disastrosa invece la mira di Ranocchia al 20’: intervento goffo su una punizione di Tissone sul secondo palo che regala a Munari un gol facile facile. Tutto si complica perché ora la Samp rinuncia a qualsiasi offensiva e si chiude, mentre l’Inter non trova la rapidità nel girare il pallone con la manovra che si strozza al centro della trequarti doriana. Il genietto della lampada potrebbe essere Cassano, che gioca la sua particolarissima partita contro il suo passato e il suo futuro, e un po’ si nota che per lui è una serata strana: lontano dalla porta quasi sempre, e quando si avvicina sembra quasi rinunciare al tiro preferendo semprel’assist. Ottimo quello per Pereira al 34’ pt (respinta da brividi di Romero) ma incomprensibile quello per Milito (che non arriva sul pallone) al 44’, perché Cassano può calciare in porta eccome ma rinuncia. Nell’intervallo Stramaccioni muove le pedine, al solito con efficacia. Inserisce Cambiasso per Mudingayi e avvicina gli attaccanti, arretrando Palacio in rifinitura. Quasi subito arriva il pareggio, preceduto però da un errore dell’arbitro che non sanziona a dovere un’e trataccia di Pereira su Berardi, che uscirà in barella. Con Berardi fuori e De Silvestri che sta per entrare, Poli perde un pallone che Palacio trasforma in un assist per Milito, atterrato da Costa su chiara occasioneda gol: rigore, espulsione di Costa e trasformazione di Milito Cambia tutto, ovvio. Il Principe, che storicamente di fronte alla Samp è un’iradiddio, timbra il palo con un sinistro al 16’. Il raddoppio è ancora un gentile regalo doriano: su corner per la Samp, Renan offre palla al contropiede interista spinto da Cassano, assist per Palacio e destro angolato per il 2-1, e mentre la palla entra Cassano alza gli occhi al cielo,quasi dispiaciuto. Dopo scheggerà la traversa su punizione, primadi offrire la palla del 3-1 a Guarin, al suo primo gol da interista,su azione che parte da un probabile fuorigioco: Ferrara protesta e viene espulso. A tempo scaduto il pleonastico 3-2 di Eder, anche se la notizia peggiore per l’Inter è quella del gol di Pogba".
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