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Di fronte alle giocate da urlo di Felipe Anderson nel primo tempo, Andrea Sorrentino di Repubblica vede: «Un’Inter prima scombiccherata, poi protagonista di una buona reazione emotiva ma di scarsa qualità nel gioco nonostante un ottimo Kovacic, solitario come un predicatore mormone in Arabia Saudita, infine convinta e lucida nei 25’ finali. Mancini dapprima schiera un 4-4-2 invero incomprensibile, con Dodò in difesa e Nagatomo esterno alto, salvo poi invertire i due dopo 10 minuti orribili e con la Lazio già in vantaggio. La reazione è robusta ma più che altro di nervi, perché se Kovacic smazza costantemente palloni di qualità, sono gli altri a non rispondere, mentre il pubblico borbotta la sua rabbia: Icardi e Palacio mai incisivi, Guarin più impreciso che mai».
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