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Messi da parte i tre punti con il Chievo serve subito concentrarsi sulla gara contro la Fiorentina. A San Siro, domenica sera, arriverà la formazione guidata da Montella: "cioè la squadra guidata dal miglior allenatore italiano (che infatti è stato accuratamente evitato da tutte le grandi...) e che sta esprimendo il gioco più incisivo, o meglio organizzato della serie A, o quello in cui l'espressione tecnica sembra prevalere sugli altri aspetti", scrive Andrea Sorrentino, giornalista di La Repubblica.
QUELLO CHE MANCA - Alla squadra nerazzurra, secondo l'inviato a Milano, mancano un regista, difensori in grado di costruire gioco e esterni di centrocampo con i piedi buoni: "Ha buoni cursori, la squadra di Stramaccioni, ma non ha genietti che accendano la luce. Così lo spostamento del pallone da una metà campo all'altra è faticosa, incerta, e gli attaccanti ricevono sempre passaggi difficili da controllare, e nella maggior parte dei casi spalle alla porta", spiega.
CARATTERISTICHE - Per questo motivo spesso Milito è isolato in avanti. Le squadre che piacciono a Stramaccioni solitamente fanno possesso palle, le manovre di attacco sono insistenti e incessanti e il gioco si poggia sulle fasce. "Questa Inter, per come è costruita, molto difficilmente sarà in grado di proporre lo stile di gioco caro al suo tecnico. Per adesso, e per i prossimi mesi, la squadra che sta prendendo forma è piuttosto una squadra che solo serrando le file nella propria trequarti può trovare una compattezza, o una fisionomia sicura, insomma una sua personalità. Una formazione arcigna, con cinque difensori di ruolo come contro il Chievo, capace di chiudersi a protezione dell'area e di rilanciarsi in contropiede. Un'Inter all'italiana, ecco. Alcuni la definirebbero provinciale, ma non ditelo a Strama. E poi, in fondo in fondo, che male ci sarebbe?".
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