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Partita nata male quella di ieri sera, l'Inter è affondata subito a causa dei suoi errori e dei meriti di una Fiorentina brillante, come commenta Andrea Sorrentino sulle pagine di Repubblica: «Nell'inizio c’è già scritta la fine. Dopo ventitré minuti è tutto chiaro, anzi elementare. È spuntata una Viola sul prato di San Siro, fresca e aulentissima, fasciata di bianco, serena, crudele: a colpi di tecnica, levità e intelligenza tattica piazza fiori nei cannoni dell’ex capolista solitaria, la disinnesca e in breve la disintegra, polverizzandone le certezze bambine, insinuando il tarlo di atroci dubbi dopo cinque vittorie consecutive. Appassisce di colpo, non riconoscendosi più, improvvisamente consapevole dei suoi limiti, l’Inter del Mancio, stavolta davvero pesante e oscura, traditada se stessa, dal suo portiere e dai suoi cingoli ancora poco oliati da reali sicurezze, poi asfaltata da un avversario perfido e lucidissimo, che fa ingoiare all’ex impenetrabile difesa quattro gol in una partita sola».
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