Intervistato da Tuttosport, l'ex calciatore e ora allenatore Paulo Sousa ha parlato di Federico Chiesa, che ha lanciato ai tempi della Fiorentina: "Avevo notato fin dalle partite di allenamento contro la Primavera il suo modo di giocare. E mi aveva colpito. Non solo per le qualità tecniche e fisiche, ma per come, nonostante la giovane età, avesse la forza di volontà di crescere e di alzare sempre il suo livello. Oltretutto, è uno che spinge a chiedere lo stesso al gruppo, è un trascinatore insomma. E mi è piaciuto anche il modo con cui ha affrontato il passaggio in prima squadra. Sono convinto che diventerà un campione, ne ha tutte le qualità e le caratteristiche, e se dovesse approdare in un grande club come la Juventus, ne trarrebbe ancora più vantaggio perché amplierebbe il suo raggio di ispirazione e, a contatto con altri campioni di alto livello, potrebbe ispirarsi e imparare. Lui è un tipo che ama imparare, lo vedrei bene in un grande club".
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Paulo Sousa: “Ecco cosa mi colpì di Chiesa, è da grande club. Ripresa? Non decidano solo medici e politici”
Le dichiarazioni rilasciate a Tuttosport dall'ex calciatore e ora allenatore tra campo ed emergenza Coronavirus
Il portoghese ha parlato anche della ripresa del campionato: "Giusto tornare in campo? Non chiedetelo a me. È una domanda che dovete porre agli epidemiologi e a chi ha la competenza per decidere. Credo che si debba tornare a giocare solo se ci sono le condizioni per farlo. E credo che non debbano essere solo i medici a consigliare la politica sulle decisioni da prendere, ma anche sociologi e psicologi, perché la situazione è complessa: c’è un problema con il virus e un problema con le vite di miliardi di persone. Effetti sul calcio? Spero che ci siano: un approccio più umano, una presa di coscienza più profonda di ciò che facciamo e di come lo facciamo. Questa situazione ci sta insegnando i veri valori, dovremmo ricordarceli".
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