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REPUBBLICA – SOUSA E MANCINI SI GIOCANO LA CHAMPIONS. LE PROPRIETA’ ALLA RICERCA DI NUOVI SOCI…

Dal quotidiano La Repubblica il punto sulla Fiorentina, avversario dell’ Inter nel prossimo match di campionato: “Pallone e affari. La vigilia di Fiorentina-Inter è uno strano intreccio di obiettivi (il terzo posto) e interessi...

Francesco Parrone

Dal quotidiano La Repubblica il punto sulla Fiorentina, avversario dell' Inter nel prossimo match di campionato: "Pallone e affari. La vigilia di Fiorentina-Inter è uno strano intreccio di obiettivi (il terzo posto) e interessi economici (nuovi partner). Mentre Sousa e Mancini si giocano la Champions, Thohir e i Della Valle sono in cerca di acquirenti. «Non c’è niente di vero, si tratta solo di invenzioni», ha fatto sapere la Fiorentina a proposito di un presunto mandato a una banca svizzera per cercare investitori in Cina. Anzi, c’è dell’altro. C’è anche chi pensa che questa notizia sia un’azione di disturbo messa in piedi alla vigilia di una sfida delicata come quella del Franchi. Perché poi c’è il calcio, quello vero. Fatto di gol e punti. Fiorentina e Inter per un po’ hanno pure sognato lo scudetto. Per la verità la squadra di Mancini ci credeva davvero, quella di Sousa no, e ora si trovano a lottare per la Champions. E a fare i conti con la Roma.

La Fiorentina ha un punto in più dell’Inter e gioca in casa. Un piccolo vantaggio. All’andata la squadra viola frantumò le certezze dei nerazzurri. «Ma replicare quella partita è impossibile » dice Sousa. A Milano, invece, è arrivato Thohir. «Credo in voi, dimostrate a tutti il vostro valore», ha detto alla squadra. Siparietto con Handanovic: «Ci serve la Champions, parla con gli altri». Prima aveva rassicurato Mancini: «Non sono lontano dall’Inter. Mi sento sempre con Roberto. E’ il miglior allenatore possibile per noi. Avrà sempre il mio supporto». Il tecnico scherza: «Resto anche l’anno prossimo se non mi mandano via». Anche Sousa è tranquillo dopo le polemiche post mercato: «Con la società non c’era niente da chiarire. C’è grande rispetto e unità di intenti»".

(Fonte: Giuseppe Calabrese, Stefano Scacchi, La Repubblica 14/02/16)

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