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"Eccoli, una alla volta, i campionati europei che ripartono sgommando mentre noi siamo ancora fermi a bordo strada con le mani sporche e la testa confusa, ingarbugliati tra polemiche, indecisioni, bisticci da assemblea condominiale e totale incompetenza". Apre così l'articolo di Libero in merito all'immobilismo del Governo. Il calcio italiano "rischia di morire, ucciso dal solito temporeggiare dei palazzi e dall’incapacità di Vincenzo Spadafora", scrive il quotidiano che evidenzia come in giro per l'Europa, salvo rari casi, i vari Paesi hanno dato linee guida e date per la ripartenza.
RIPARTENZE - La Germania, nel weekend, ha disputato e disputerà la seconda giornata post Covid-19 mentre la Spagna ripartirà dall'8 giugno e scenderà in campo tutti i giorni. E così sarà lo stesso per Portogallo (il via il 3 giugno), Danimarca (28 maggio), Polonia e Serbia (29 maggio), Israele, Lituania e Montenegro (30 maggio) mentre la Croazia ripartirà il 5 giugno.
CASO ITALIA - "Noi no. In Italia siamo ancora fermi e continuiamo a rimandare, la serie B e la serie C sono nel caos, non c’è chiarezza né voglia di decidere", continua Libero che evidenzia come dei tre passi fondamentali da fare (protocollo degli allenamenti, protocollo delle partite e incontro con il Governo per la ripartenza), al momento solo uno è stato completato, non senza difficoltà. E per questo non è da escludere che la ripresa del campionato slitti ancora dal 13 al 20 giugno. "Il risultato è fin troppo chiaro: partiremo in ritardo, faremo tutto di fretta e, dopo aver perso tempo e denaro, arriveremo nelle Coppe Europee imballati e impreparati. E, come sempre, nessuno si prenderà le proprie responsabilità", la chiosa di Libero.
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