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Getty Images
L'uscita contro il Marocco ha generato non poche polemiche in Spagna. Sul banco degli imputati c'è il c.t. Luis Enrique. La gestione del gruppo da parte del tecnico è nell'occhio del ciclone. Enrique diceva, a proposito del gruppo, di «non avere segreti». "Invece i segreti c’erano e via via stanno affiorando, a cominciare dalla scarsa fiducia verso alcuni giocatori tenuti ai margini (Ansu Fati, Eric Garcia, Sarabia, Koke, Soler, Pino), per proseguire con le mancate rotazioni del centrocampo Gavi-Busquets-Pedri, stremato alla meta, e soprattutto con l’insistenza nei momenti decisivi sul falso nueve (il centravanti Morata, 3 gol, è partito 3 volte su 4 dalla panchina) e sul promesso genero Ferrán Torres", sottolinea Repubblica.
"Ma la gestione del gruppo, secondo l’accusa, è stata improntata all’integralismo tattico: tutto era troppo programmato, come la fatale scelta dei primi 3 rigoristi, l’emarginato specialista Sanabria inserito ad hoc, il demotivato Soler, lo stanchissimo Busquets. Qualcuno, come Sanabria, Fati e Garcia, si è sentito umiliato: si sono viste lacrime di rabbia e di frustrazione. Il soprannome Luis Padrique, che indicava un ruolo da padre del gruppo, ora è sinonimo di paternalismo. “Manda huevos!”, ha titolato il Mundo Deportivo : espressione traducibile come “Porca miseria!” e gioco di parole sull’abitudine del ct, cultore della dieta, di raccontare via streaming quante uova avesse mangiato quel giorno".
(Repubblica)
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