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Si va in Germania da campioni in carica.
—«Una responsabilità che prendiamo volentieri. La Nazionale che ha vinto nel 2021 ci ha indicato la via maestra, noi dobbiamo essere bravi a seguirla».
Tra i suoi 30 convocati, sei vengono dall’Inter.
—«Il blocco Inter è per noi fondamentale e meno male che ci sono i nerazzurri che credono ancora nel talento italiano. Ci sono moltissimi ragazzi bravi, bisognerebbe dar loro un po’ più spazio. Tornando alla Nazionale, ormai non è più come una volta in cui arrivavano giocatori praticamente da tre soli club, Juve, Inter e Milan. Ora ci sono giocatori del Genoa, del Bologna, arrivano davvero da tutte le parti. Quindi averne sei della stessa squadra per noi è tanta roba, qualcuno che guardandosi possa dire “siamo noi, possiamo fidarci l’uno dell’altro perché l’abbiamo già dimostrato vincendo il campionato”. È di certo un vantaggio».
Sperando che possa risultare decisivo come il blocco Juve al Mondiale ’82…
—«Gli interisti hanno una loro mentalità, un loro modo di stare in campo, e sono forti come lo erano quelli del blocco Juve. Devono essere bravi a mostrare agli altri, attraverso la loro amicizia, l’importanza, la completezza, del sentirsi squadra».
Un’italiana ha vinto l’Europa League e oggi la Fiorentina gioca per la Conference. E l’anno scorso ne avevamo tre in tre diverse finali europee.
—«Il calcio italiano è un po’ troppo bistrattato per quello che è il suo valore. Abbiamo giocato un campionato di livello con squadre costruite bene che si sono confrontate con le grandi d’Europa. Quanto alla Viola, da bambino ho giocato nelle loro giovanili, starò attaccato al televisore a tifare».
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