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Spalletti vince la Panchina d’Oro: “All’Europeo dovranno temere l’Italia”

Marco Macca Redattore 
La dedica è tutta per Napoli e il Napoli con cui Luciano Spalletti ha conquistato uno scudetto storico e oggi gli ha fatto vincere la Panchina d'oro

La dedica è tutta per Napoli e il Napoli con cui Luciano Spalletti ha conquistato uno scudetto storico e oggi gli ha fatto vincere la Panchina d'oro, votato da 42 colleghi sui 61 presenti, come miglior allenatore dello scorso campionato di Serie A. L'attuale ct della Nazionale ha preceduto l'interista Simone Inzaghi e il milanista Stefano Pioli vincitore dell'ultima edizione.

Nel pomeriggio lo stesso Spalletti, per il corso d'aggiornamento,, ha tenuto una lezione su 'Calcio relazionale e posizionale' con riferimento alla recente finale del Mondiale per club tra Manchester City e Fluminense. Per lui è la seconda Panchina d'oro dopo quella ricevuta 18 anni fa, quando guidava l'Udinese. "Il primo grazie va ai miei calciatori del Napoli per una stagione sopra le righe, alla società con in testa il presidente De Laurentiis, al direttore Giuntoli, i miei collaboratori e naturalmente alla città con tutti i tifosi. Che emozione rivedere il video le immagini di questa festa senza confini cui hanno partecipato tutti". La sua carriera è iniziata tanto tempo fa "quando mio fratello mi portava il borsone e ora sono in Paradiso a guidare la Nazionale. Pur non essendo un momento facile per il calcio italiano vedo tanti colleghi bravi, tra i più bravi al mondo, ricevere da loro la Panchina d'oro mi impone di essere un allenatore sempre migliore. Spero però che in futuro siano altri a vincerla, io ne ho già troppe - ha sorriso - Dove mi sento migliorato in questi anni? Mi sono sempre svegliato presto la mattina, sono andato a vedere i colleghi da cui ho imparato molto e ho dedicato tanto tempo al calcio. Bisogna evolversi di continuo e cercare di mettere i giocatori sempre a proprio agio perché noi da soli non vinciamo nulla, sono loro che buttano il pallone dentro".

Un pensiero per Gigi Riva (''Usava suo essere personaggio per donare agli altri'') prima di parlare della Nazionale in ottica Europeo: sfumata l'ipotesi di uno stage, il primo raduno del 2024 scatterà dal 18-19 marzo con le amichevoli negli Stati Uniti con Perù e Ecuador. "Ho cominciato a pensare all'Europeo fin dalla prima telefonata del presidente Gravina. Non posso fare promesse ma sono convinto che i nostri calciatori sapranno dimostrare le ragioni per le quali i nostri avversari avranno timore di affrontarci.

Nelle competizioni l'Italia riesce sempre a avere la forza che viene dalla sua storia e dai calciatori che hanno vestito la maglia, dobbiamo essere convinti di poter fare un calcio bello, di livello". Sul problema centravanti ("Scamacca? Raspadori?Non dimentico Kean che ha fatto vedere di essere forte") Spalletti ha ribadito un concetto che gli sta a cuore: "Se qualche giocatore ha bisogno di essere stimolato può starsene a casa, io non stimolo nessuno. Se convoco qualcuno e poi devo pure stimolarlo vuol dire che ho sbagliato a chiamarlo. Io ho bisogno di certezze. Quando si indossa la maglia azzurra, che è la più bella di tutti, le motivazioni devono arrivare da sole, non si viene qui pettinati a festa sperando di avere il vento a favore o il campo in discesa". E chissà che prossimamente non decida di invitare a Coverciano il campione del tennis Jannik Sinner: ''Ci voglio parlare, ha quella semplicità, umanità, quell'essere un ragazzo tranquillo che ha fatto del lavoro e dell'umiltà la sua forza maggiore. Ci saranno cose da assorbire da lui dalle quali poi uscire tutti più forti".


(ANSA)


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