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Spalletti via dall’Inter? Non aveva le qualità di Conte. Fischi? Il tecnico la pensa così

Andrea Della Sala

Il tecnico del Napoli affronterà l'Inter a San Siro da ex dopo tre anni intensi passati a Milano col club nerazzurro

Il campionato dell'Inter riparte dal Napoli di Spalletti. Per il tecnico partenopeo è un ritorno da ex a San Siro contro i nerazzurri con i quali ha vissuto tre stagioni importanti.

Secondo La Gazzetta dello Sport "È come presentarsi a una festa in casa della ex al braccio di una meravigliosa bionda (o mora, o rossa: scegliete voi) che alla ex non solo non ha nulla da invidiare, ma può essere lei stessa oggetto di invidia. Lui si augura di non essere accolto dai fischi della gente. In fondo, confida agli amici, ho riportato l’Inter in Champions League dopo anni di buio, ho inventato Brozovic regista (ruolo in cui gioca ancora oggi), ho lanciato Skriniar, mi è toccato gestire la «grana» Icardi, e poi guadagnavo quattro milioni e mezzo, mica i dodici che dopo hanno dato a Conte... Ragionamenti legittimi, come legittimo è l’orgoglio che li sorregge. Poco tempo fa Beppe Marotta, sulla fine del rapporto con Spalletti, è stato tranchant: «Avevamo ancora due anni di contratto con Spalletti, ma l’Inter doveva tornare ad essere competitiva per lo scudetto e in Europa: da quel momento abbiamo costruito una squadra grazie ai valori portati da Antonio Conte, ancora oggi un patrimonio. Una squadra vincente la costruisci se hai una visione del futuro e se hai la capacità di selezionare un gruppo che porti ad essere squadra: bisogna avere responsabilità, inseguire degli obiettivi e creare unità».

Il discorso sottintende che Spalletti, secondo Marotta e secondo la famiglia Zhang, non aveva le qualità di Conte e non era dunque in grado di raggiungere il traguardo. Un discorso che chiude definitivamente la porta, nella speranza di non far entrare più gli spifferi. Spalletti, che conosceva da tempo i contenuti espressi da Marotta, si è goduto due stagioni di riposo assoluto, pagato dall’Inter come da regolare contratto, ha rifiutato numerose proposte da club importanti e poi, quando ha incontrato un’altra possibilità d’amore (il Napoli, appunto), si è detto che valeva la pena di rimettersi in gioco. Anche per far vedere che pure lui è capace di guidare una squadra verso il sogno scudetto. Errori sa di averne commessi sulla panchina dell’Inter, ma nessuno può (e deve) dubitare della sua passione", aggiunge il quotidiano