A decidere la sfida di ieri col Bologna è stata una prodezza del giovane Karamoh. Il francese ha liberato un sinistro a giro che si è insaccato alle spalle di Consigli. Karamoh è stato l'ultimo ad arrivare in zona mista, seguito da Spalletti che gli dà una manata sulla schiena, una via di mezzo fra lo schiaffo e la carezza. Un grande classico del rapporto maestro-allievo: «Lasciatelo stare ’sto ragazzino, andiamo tutti a casa, su». Poi tocca a Karamoh descrivere la sua giornata: «Di sicuro è il più importante della mia vita, infatti non so se dormirò stasera — spiega lui —. Non potevo chiedere di meglio in una giornata così, soprattutto perché è arrivato in un momento delicato della partita».
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Spalletti protegge Karamoh: “Lasciatelo stare”. Il francese: “Non potevo chiedere di più”
SIparietto in zona mista tra l'allenatore e Karamoh
Vent’anni a luglio, ivoriano naturalizzato francese, arrivato in estate dal Caen in prestito con obbligo di riscatto a 6 milioni, ha dedicato il gol anche alla mamma. «Non mi aspettavo di giocare. Prima di entrare in campo l’allenatore mi ha detto di usare le mie armi, cioè la velocità, di scambiare il pallone coi compagni e mi ha trasmesso fiducia. Ho cercato di fare quello che mi chiedeva». E ci è riuscito. Ma che avesse capito bene cosa gli chiedeva Spalletti è stato chiaro già dopo 90 secondi: corsa sulla fascia destra, lancio per Brozovic, palla al centro e gol di Eder. Lì è arrivato il primo boato personalizzato da parte di San Siro: «Questo stadio è bellissimo, dà una carica pazzesca, grazie a tutti. Il futuro? Spero di giocare il più possibile ma a decidere chiaramente è l’allenatore».
(Corriere della Sera)
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