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Spalletti sta lavorando ad un’Inter a due facce: 4-2-3-1 e 3-4-2-1. I trequartisti…

L'Inter di Luciano Spalletti, potrebbe avere diverse idendità, un pò come la Roma sotto la sua gestione

Riccardo Fusato

L'Inter di Luciano Spalletti, potrebbe avere diverse idendità, un pò come la Roma sotto la sua gestione. Ai tempi in giallorosso, il tecnico di Certaldo aveva spiegato molto bene ai suoi quello che voleva e gli bastavano pochi aggiustamenti tattici per adattarsi all’avversario o, più spesso, per andare a creare la superiorità numerica nella zona di campo che riteneva più nevralgica. La chiave del suo gioco era Rüdiger, centrale di destra nella difesa a tre, ma terzino destro in quella a quattro. Non è un caso che Spalletti lo volesse all’Inter per poter contare su un punto fermo nel passaggio dal 4-2-3-1 al 3-4-2-1 e viceversa. Anche all’Inter servirà qualcuno che interpreti questo “doppio” ruolo: più che a Murillo, occhio a D’Ambrosio. Anche all’Inter la parola d’ordine sarà niente schemi fissi o dogmi. Spalletti ieri lo ha spiegato: «Ogni partita dovremo trovare qualcosa di diverso da quella precedente per mettere in difficoltà chi avremo di fronte. Potremo giocare con il 4-2-3-1, ma anche con la linea a tre dietro e 2 trequartisti». E a proposito di trequartisti, uno potrebbe essere Joao Mario, che studia da Nainggolan (ma occhio anche a Brozovic); l’altro Perisic, alter ego di Salah. In attesa degli acquisti...

(Corriere dello Sport)

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