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Il giocatore ideale del c.t. deve avere scocca, cioè fisico, motore, cioè gamba, e possibilmente essere multiruolo. Ce ne sono tanti capaci di cambiare posizione nel gruppo senza risentirne: da Bastoni a Cambiaso, da Darmian a Di Lorenzo, da Dimarco a Udogie solo per rimanere ai difensori. E poi Bonaventura, Lorenzo Pellegrini, Frattesi, Raspadori, anche Zaccagni e Zaniolo. Pellegrini e Bonaventura possono giocare nella zona di mezzo, dietro la punta, ma arretrare senza problemi il raggio d’azione, un po’ come Frattesi, meno tecnico ma più forte dal punto di vista fisico rispetto ai due compagni. Darmian e Di Lorenzo sono preziosi sia nella difesa a tre, ma soprattutto esterni a tutta fascia nel nuovo sistema che Spalletti medita di sperimentare contro il Venezuela", scrive il Corriere della Sera.
"Il problema resta l’attacco: da Mancini a Spalletti, gira e rigira, finiamo sempre a cercare il centravanti che non c’è. E adesso la situazione sembra persino peggiore: la crisi di Immobile sembra senza fine, la superficialità di Scamacca è scoraggiante. Si riparte da Retegui, un’idea del Mancio, che finora ha trovato poco spazio con Spalletti. Raspadori, un altro multiruolo, è l’alternativa «ma voglio capire di che pasta è fatto Lucca», il giocatore di movimento più alto della serie A", chiude il quotidiano.
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