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“Frank de Boer ha bisogno di tempo. Lo sapeva lui, lo sapeva l’Inter, lo sapevano i tifosi”, così esordisce Matteo Spaziante nell'edizione odierna di Libero.
In un periodo caratterizzato fortemente da critiche al tecnico nerazzurro, c’è chi ne prende le difese, in maniera critica. “Tempo per abituarsi ad un calcio che non è il suo, ad una squadra che non è la sua, ad un ambiente che più lontano da quello olandese non si può (leggasi critiche, non solo dai media ma anche dai tifosi, decisamente «mugugnosi» a San Siro). In questi primi 35 giorni ha fatto vedere (alcune) cose buone e (tante) cose in cui migliorare, ma per i miracoli ancora non si è attrezzato. Non è il Mago di Oz, non può dare coraggio, cuore e cervello (oltre ai piedi) a chi non ne ha”, continua il giornalista.
Ovviamente, era impossibile sperare di vedere tutto a posto già a settembre, d’altronde “nemmeno Mancini dopo un mese (nella gestione bis) aveva sistemato tutti i problemi atavici dell’Inter, tanto che, alla quarta partita, perse 2-1 a San Siro contro l’Udinese di Stramaccioni, non proprio il Real Madrid (con il massimo rispetto). Senza considerare che per una decina abbondante di giorni su 35 ha avuto più di metà rosa in giro con le nazionali: per un tecnico che ha bisogno di insegnare sul campo, non proprio il massimo. Chiedere ora la testa dell’olandese non ha senso, sarebbe un tornare a capo, di nuovo. Serve pazienza, perché la squadra per fare bene c’è e l’allenatore non ci è parso essere un pirla: deve avere il tempo per dimostrarcelo”, conclude il giornalista.
(Fonte: Libero)
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