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Spaziante (Libero): «Inter a Nyon, per evitare sanzioni serve un miracolo»

A Nyon, città svizzera sede dell’Uefa, Inter e Roma provarno a limitare i danni in chiave Fair Play Finanziario. Impresa affatto semplice come spiega in modo articolato Matteo Spaziante dalle pagine di Libero: «L’organo calcistico...

Lorenzo Roca

A Nyon, città svizzera sede dell’Uefa, Inter e Roma provarno a limitare i danni in chiave Fair Play Finanziario. Impresa affatto semplice come spiega in modo articolato Matteo Spaziante dalle pagine di Libero: «L’organo calcistico continentale lo scorso settembre aveva inserito giallorossi e nerazzurri tra i sette club a rischio chesi sarebbero dovuti presentare in Svizzera per fornire informazioni aggiuntive. Le due società italiane però arrivano davanti all’Uefa in condizioni differenti. La più grave è quella dell’Inter, che si presenta con un rosso di 180 milioni, quattro volte cioè il limite massimo consentito (45 milioni) nel triennio sotto inchiesta. Meno complicata ma non semplice invece la situazione della Roma, con un passivo di 100 milioni che comunque non fa ben sperare. Proprio i giallorossi sono stati iprimi a presentarsi ieri a Nyon. Oggi nellamattinata sarà invece il turno dell’Inter, guidata probabilmente da Fassone insieme a patron Thohir. I dirigenti nerazzurri spiegheranno quindi nei particolari il pianodiThohir,unpiano quinquennale che ha già preso il via con il finanziamento ricevuto dalle banche. Cosa rischianoidue club? Le decisioni non arriveranno subito. Inizialmente la Uefa studierà le carte e poi riconvocherà idirigentiper sottoporgli la probabile sanzione e l’ipotesi di patteggiamento, prima di passare alla commissioneDisciplinare. Le pene sono varie: si va dal semplice avvertimento fino all’esclusione dalle coppe europee, passando per multa (60 milioni da versare in tre anni e di cui 40 sono recuperabili appena i conti vengono sistemati), trattenuta sui premi Uefa, riduzione delle rose inEuropa da 25 a 21 giocatori, limite alle spese sul mercato. Punizioni che Inter e Roma vorrebbero evitare: serve un miracolo».