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"Sì, era il nostro portiere quando siamo diventati campioni Primavera. È stato lontano per molto tempo, ha giocato soprattutto in Serie B e C, ha avuto una carriera con alti e bassi, ma negli ultimi due o tre anni è tornato alla ribalta. È bello che sia tornato adesso e sono felice per lui, anche se è solo il terzo portiere".
Com'è stato allenarsi ogni giorno con campioni come Javier Zanetti, Esteban Cambiasso o Antonio Cassano?
"Ero un ragazzo di 18, 19 anni ed è stata ovviamente una grande esperienza lavorare con giocatori del genere. Erano personalità davvero difficili, sia positive che negative. Come sappiamo, Cassano in particolare non è stato sempre facile. Poteva succedere che durante l'allenamento lanciasse qualche insulto dal nulla. Quando gente come Zanetti e Cambiasso, vere e proprie leggende, vengono da te fin dal primo allenamento, conoscono il tuo nome, avevano già visto qualche tua partita in Primavera e si offrono subito di aiutarti sono ricordi molto belli".
L'Inter ha sette punti dopo tre partite di Champions League ed è in corsa per il passaggio del turno: i nerazzurri cercheranno solo un punto a Salisburgo?
"Presumo che l'obiettivo di Salisburgo sia la vittoria. Il Salisburgo ha spesso dimostrato di poter portare via qualcosa anche contro avversari forti. Ora vengono presi sul serio ovunque e non partono perdenti in questo senso. Quindi qualcosa è possibile anche questa volta, ma mi aspetto comunque una vittoria dell'Inter".
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