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Sportmediaset – Inter “formichina”, ma non saranno sempre tre punti. Non convince…

Il sito sportivo ha analizzato la vittoria dell'Inter contro il Genoa, puntando il dito sul modulo e su alcuni interpreti

Sabine Bertagna

Sportmediaset definisce l'Inter una "formichina": mette via punti, "ma senza particolari picchi di estro. L'Inter continua il suo avvio di campionato mettendo da parte punti su punti, 16 sui 18 disponibili. Una riserva che farà comodo quando queste partite "sporche", brutte, giocate non bene, quasi male, non si incanaleranno verso i tre punti. Non ci sarà sempre una puntata di Skriniar o una zuccata di D'Ambrosio a regalare la vittoria. È una lettura quasi semplicistica, che però racchiude un po' di verità, come quella che mette a confronto questa Inter a quella di Mancini di due anni fa: fino a Natale tutto era girato bene, poi le cose sono cambiate."

La miglior difesa, il carattere - Una squadra che non prende gol, solo due, miglior difesa del campionato, e che segna 8 dei 12 gol negli ultimi 15' delle partite. Un dato clamoroso, indice di molte cose: innanzitutto di una forma fisica ottima, che alla distanza permette di dominare sugli avversari. E poi di una mentalità giusta, che non lascia spazio ai crolli della passata stagione quando alla prima difficoltà la squadra affondava. Dal punto di vista psicologico resta comunque evidente una questione: sia con il Bologna che con il Genoa l'Inter ha avuto l'occasione di andare in gol al primo affondo, al primo minuto (sempre su azioni dalla destra, prima con Joao Mario, domenica con Perisic). Una sorta di sliding-doors: niente gol e partita che poi si complica.

Sportmediaset punta il dito sul modulo di Spalletti e su alcuni interpreti, che non sarebbero ancora all'altezza: "Ci sono delle lacune che però questa Inter non riesce ancora a colmare. Individuali e corali. Dalbert deve ancora trovare la personalità giusta e capire cosa è il campionato italiano. I centrocampisti, a turno, steccano. Mentre Candreva, ancora una volta, ha dimostrato limiti tecnici che San Siro non vuole perdonare: l'ovazione al momento della sostituzione è esagerata quanto significativa. Poi c'è il modulo, quel 4-2-3-1 che non convince. E non convince perché il famoso triangolo di centrocampo 2-1 del quale Spalletti ha parlato a lungo anche prima della partita col Genoa non sembra dare né i tempi né le geometrie giuste. L'uscita di palla dalla difesa è sempre scolastica, la palla gira lentamente, lo stesso Borja Valero sembra incatenato dentro uno spartito che non ha picchi. Principalmente perché nel 4-2-3-1 il trequartista è l'ago della bilancia, quello che può sparigliare le carte. E l'Inter non ce l'ha: ha un Joao Mario sempre inespresso e un Brozovic a corrente alternata." 

La carta Edert, la novità Karamoh - Qualcosa di diverso si è visto quando Spalletti ha inserito, ancora una volta, Eder. Non tanto per l'attaccante azzurro in sé, ma quanto per la struttura di gioco. Eder più Icardi, con Perisic a sinistra e Karamoh (a proposito: bravo! Ma bisogna aspettare e dargli tempo per valutarlo) a destra, l'Inter ha dimostrato di sfruttare meglio l'ampiezza del campo ma di non avere solo nei cross l'unica fonte di gioco offensivo. Icardi meno solo, una seconda punta con tiro e rapidità accanto: forse è questa la soluzione che Spalletti può provare, quantomeno nella trasferta di Benevento, per vedere se un'Inter a due punte (o a tre, con un 4-3-3, girando il triangolo di centrocampo in un 1-2) funziona meglio di quella a una punta. Va anche detto però che nel momento in cui in campo ci sono sia Eder che Icardi, le soluzioni a partita in corso per Spalletti si riducono, complici le poche soluzioni nel reparto offensivo. Il tempo non manca, la Juve, il Napoli e anche la Roma sono ad un altro livello. La Lazio gioca meglio. Ma intanto la formichina Inter ha messo via 16 punti su 18. In caso di letargo invernale, un po' di riserva è stata messa da parte.

(Sportmediaset)

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